A cura della Redazione

Sale a oltre 15mila il numero degli sfollati in Emilia Romagna a causa dell'alluvione che ha devsatato le aree tra Bologna e la riviera romagnola.

Poco meno della metà, circa 8mila, hanno già trovato accoglienza in albergo e nelle strutture allestite dai Comuni: scuole, palazzetti e palestre. Le altre persone invece hanno provveduto autonomamente o trasferendosi nelle seconde case o rivolgendosi ad amici e parenti.

Resta fermo a 14 il numero delle vittime.

L'Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la Protezione Civile riferisce inoltre che sono 58 gli allagamenti verificatisi in ben 43 Comuni, soprattutto nel Bolognese e nel Ravennate, circa 300 gli eventi franosi, gran parte in provincia di Forlì-Cesena e di Ravenna.

Oltre 500 le strade, comunali e provinciali, chiuse (320) o interdette parzialmente (224).

Si contano anche i danni al patrimonio architettonico-artistico-culturale.

I tecnici regionali stanno effettuando una prima ricognizione, ad esito della quale "sono numerosi e diffusi i contesti che destano preoccupazione e su cui sarà necessario intervenire, dopo la priorità per l’incolumità e la messa al sicuro della popolazione colpita".

La situazione più critica è a Faenza (Ravenna), "dove il Museo Guerrino Tramonti ha subito gravi danni all’edificio, con allagamento del deposito seminterrato - che consta di 1.800 opere fra ceramiche e tele - completamente sommerso, mentre il Museo si è allagato fino a quota 30 cm causando molti danni". Nella Biblioteca Manfrediana l'acqua ha raggiunto un metro di altezza, allagata anche la chiesa di San Francesco.

Si lavora per cercare di salvare quanti più reperti possibili in tutte le aree in cui sono custoditi, in particolari libri e manoscritti antichi.