Diecimila persone sono rientrate nelle loro case dopo l'alluvione dei giorni scorsi in Emilia Romagna. Restano poco più di 26mila gli sfollati, la maggior parte nel Ravennate, accolte in strutture messe a disposizione dai Comuni (palazzetti dello sport, alberghi e palestre). Le restanti hanno trovato autonome sistemazioni alternative. I dati sono forniti dall'Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la Protezione Civile.
Sono 43 i Comuni coinvolti dagli allagamenti, mentre sono più di 300 le frane verificatesi in 53 città e paesi.
Sul versante della viabilità, le strade - comunali e provinciali - chiuse del tutto o parzialmente ammontano a 622. Da oggi, lunedì 22 maggio, è tornata regolare la circolazione dei treni fra Forlì e Rimini, resta interdetta, sulla linea Bologna-Rimini, il solo tratto compreso fra Faenza e Forlì. Il passaggio dei treni avverrà con una riduzione iniziale della velocità, che verrà gradualmente aumentata nel corso della giornata. Proseguono intanto i lavori di ripristino nel tratto ancora interrotto con l’obiettivo di riaprire interamente la linea prima del ponte del 2 giugno.
Da domani riaprirà anche la linea Ravenna-Rimini. Ancora difficile fare previsioni di riapertura per le linee Faenza-Ravenna e Ferrara-Ravenna, a causa dell’incompleto deflusso dell’acqua che non consente la verifica totale dell’infrastruttura.
Danni ingenti sono invece confermati fra Lugo e Russi e fra Lugo e Castelbolognese, linee già pesantemente danneggiate dalla prima alluvione. Impossibile, al momento, garantire collegamenti alternativi su strada.
Proseguono intanto le operazioni di soccorso e di assistenza h24 alla popolazione, con quasi 33mila volontari impegnati, che si affiancano a Vigili del Fuoco e Forze dell'Ordine.
Oggi è ancora allerta rossa per rischio idraulico legato alle esondazioni dei corsi d'acqua e alle frane, su montagna, bassa collina, pianura e costa romagnola, collina e pianura bolognese.
Nella notte, i Vigili del Fuoco hanno evacuto 12 abitazioni a Forlì, in via Vittorio Locchi, a causa di una voragine. Circa 5mila gli interventi dei caschi rossi da inizio emergenza.