A distanza di poco più di cinque mesi dalla nomina del Presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola, e dall’elezione del Presidente della Commissione, Ursula Von der Leyen, prende forma, con la votazione di ieri, anche la Commissione.

Il Parlamento Europeo in seduta plenaria ha approvato con voto palese la composizione della nuova Commissione Europea; si tratta dell’organo esecutivo dell’Unione composto da 27 Commissari che, seppur designati dai vari Stati e rispondenti ad equilibri politici e geografici, rappresentano un organo politicamente indipendente chiamato a tutelare gli obiettivi europei, prima di quelli nazionali. Tra i componenti della squadra di governo europeo, vi è anche il nostro rappresentante, Raffaele Fitto, al quale è stato conferito il compito di coesione e riforme ed il ruolo di vicepresidente esecutivo. La votazione che ha dato vita alla Commissione ha fatto registrare 370 sì, ovvero 10 in più della maggioranza, 282 no e 36 astensioni. Numeri che evidenziano una maggioranza molto labile e con voti complessivi inferiori ai 401 “sì” che lo scorso luglio hanno portato la Von der Leyen al secondo mandato di Presidenza.

La debolezza dei numeri trova la sua ragione nella composizione stessa della Commissione: l’apertura dei Popolari ai conservatori di ECR ha provocato non poche tensioni nella tradizionale coalizione europeista ed ha reso non più univoca la votazione dei gruppi. All’interno dei socialisti, verdi e liberali si sono registrati, infatti, diversi voti contrari al punto che sono risultati fondamentali, per la votazione della Commissione, i 34 voti favorevoli provenienti proprio dalla compagine di ECR, guidata dalla delegazione Italiana.

Nel registrare diverse dichiarazioni di esponenti di sinistra che esprimono preoccupazione per l’apertura verso i conservatori di ECR, nel suo discorso la Von der Leyen ha dichiarato che la cornice del suo mandato sarà rappresentata “dai tre pilastri del rapporto Draghi: il primo, chiudere il divario d'innovazione con gli Stati Uniti e la Cina; il secondo è un piano comune per la decarbonizzazione e la competitività; il terzo è l'aumento della sicurezza e la riduzione delle dipendenze".

In attesa di verificare i lavori della Commissione, è anche da attendere l’evoluzione del voto degli europarlamentari e l’impatto che potrà esserci nell’ambito delle politiche nazionali.