A cura della Redazione
Boscotrecase: Litiga con i condomini e muore Espianto degli organi e contestuale esame autoptico per Rita Benigno (nella foto), vedova 53enne di Boscotrecase, morta per una emorragia celebrare dopo un litigio con i vicini di pianerottolo. I pubblici ministeri Paolo Calabria della Procura di Torre Annunziata e Claudio Canale della Procura della Repubblica di Napoli hanno dato il via libera alla equipe di medici del San Giovanni Bosco, recependo la richiesta dai familiari, conformemente alla volontà della defunta, molto sensibile al tema della donazione degli organi. Nel frattempo una 35enne è stata iscritta nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio colposo. Eseguite le notifiche di rito, i camici bianchi del presidio sanitario di Napoli - dove la donna era giunta in condizione disperate, dopo essere stata trasferita dal “S. Anna e Madonna della Neve” di Boscotrecase - hanno potuto prelevare il fegato ed i reni che serviranno a salvare altre vite umane. I congiunti, nel frattempo, chiedono giustizia. “Verso le 17 – racconta la sorella Rosa, ex consigliere comunale nel vicino comune di Boscoreale – mi è arrivata una telefonata da parte di Rita che, piangendo, mi chiedeva aiuto, in quanto diceva di essere stata aggredita dai vicini. Non essendo in zona, ho chiesto a mia figlia di andare da lei”. Una volta sul posto la giovane avrebbe rinvenuto la zia sul divano di casa in stato confusionale, contattando immediatamente il 118. Nell’immediatezza dei fatti sono stati avvertiti anche i carabinieri della Compagnia di Torre Annunziata, coordinati dal maggiore Pasquale Sario e dal tenente Marco Spaziani, i quali hanno anche sequestrato la confezione di un farmaco che sarebbe stato assunto dalla malcapitata dopo l’alterco. Il genero e medico curante, Angelo Casoria, funzionario dell’Asl Napoli 5 esclude con decisione l’ipotesi di una intossicazione: “Mia cognata – dice – aveva una leggera ipertensione ma stava benissimo. Quando è giunta al pronto soccorso ha cominciato a perdere conoscenza e la tac ha evidenziato la presenza di una emorragia celebrale. Io stesso l’ho visitata e mi sono reso conto della delicatezza della situazione”. Dovrà essere, dunque, il consulente nominato dalla pubblica accusa a stabilire se vi sia un rapporto di causa - effetto tra la lite ed il decesso. Le indagini sono affidare agli investigatori di Trecase, coordinati dal maresciallo Carmine Cesarano. La 55enne, vedova di un ammiraglio della Marina Militare degli Stati Uniti, abitava da sola in un appartamento in via Matteotti. Secondo quanto ha raccontato una conoscente la goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso sarebbe stata rappresentata dai latrati dei due cani di grossa taglia che la donna teneva con sé in casa. La notizia della morte ha scosso profondamente il quartiere. Rita era molto nota in paese, anche perché era solita andare in giro con i suoi due “angeli custodi” a quattro zampe, dai quali non si separava mai in ricordo del coniuge deceduto. Dopo il ricovero in ospedale, gli animali erano rimasti chiusi in casa, in attesa del ritorno della loro proprietaria. Che, però, non potrà più occuparsi di loro. Bocche cucite nel condomino teatro della tragedia. Gli inquilini si sono rintanati in casa e hanno preferito evitare ogni contatto con i giornalisti. Calbo