A cura della Redazione
Convivenza Vesuvio: dall´emergenza all´opportunità Si è svolto ieri, presso la sede della Confindustria di Caserta, il convegno “Convivenza Vesuvio: dall’emergenza all’opportunità”. “Nell’ambito dell’azione programmatica relativa al rischio Vesuvio- ha esordito il sindaco di Torre del Greco Ciro Borriello - le parole chiavi sono convivenza, emergenza ed opportunità. Lungo queste direttive è tracciato il percorso da intraprendere adesso, domani e in futuro per dare una risposta ai tanti dubbi e alle innumerevoli incertezze alla collettività. Per la convivenza dovrebbe essere fondamentalmente – ha continuato - il rispetto ambientale, il costante controllo e contrasto all’abusivismo edilizio e in generale di quello urbanistico. Inoltre, senza infrastrutture e servizi non si va da nessuno parte. Anzi, ogni strategia o iniziativa in proposito risultano vane. Pertanto, subito infrastrutture e servizi nell’intera area rossa. “Problematiche che risultano decisamente complesse e difficili da affrontare – prosegue il primo cittadino - perché sono criticità bloccate da assurde normative, divieti ed ostacoli urbanistici insormontabili nel panorama generale dell’area dei 18 Comuni. Le leggi vigenti, a vario grado sono innumerevoli e tutte ostative. Questo, a mio avviso, è uno dei punti nodali, che nell’ambito dei lavori del Convegno, desidero sottoporre alle istituzioni a livello territoriale e centrale, se per davvero si vuole seriamente affrontare la questione rischio Vesuvio. Intanto, desidero riferire che nel mio primo anno di Amministrazione sono state avviate una serie di iniziative che ritengo particolarmente importanti con la Società Autostrade Meridionali, la Circumvesuviana e con le Ferrovie dello Stato. Iniziative che si tradurrebbero in opportunità di ordine strutturale proprio volte ad allargare ed adeguare quei ponti, quelle strade, abbattere quelle strutture degradate. In proposito, qualche spiraglio si muove, sono lieto di comunicare che nelle prossime settimane saranno concluse le procedure di gara per affidare i lavori relativi all’eliminazione dei passaggi a livello dei treni delle Ferrovie dello Stato, ciò significa che sarà aperta una nuova strada, parallela all’attuale litoranea, tra Torre del Greco e Torre Annunziata”. “È noto che i 18 Comuni, e non solo – spiega Borriello - sono da considerare nell’ottica di un’unica e vastissima area con circa 1milione di abitanti. Una conurbazione, che giorno dopo giorno cresce in maniera esponenziale, risultando sempre più caotica e difficile da gestire per quanto riguarda la sicurezza e la tutela del territorio e dell’ambiente, per diversi e molteplici motivi. Una condizione per certi aspetti inamovibile, mentre per altri, quelli che più ci interessano da un punto di vista sostanziale ed operativo, sono a mio avviso modificabili. Ne sono fermamente convinto. In tal senso dico che la spinta maggiore dovrebbe scaturire proprio dall’impegno civile e politico. Un lavoro che dovrebbe sostanziarsi pragmaticamente nei fatti, nell’assoluta concretezza. Mi riferisco ai tanti ed angusti ponti della Circumvesuviana, che sono attraversati da un intenso traffico ordinario con altissime difficoltà, pensate c’è ne uno a Torre del Greco, quello di rione Libia, con oltre 3mila abitanti, che non consente neppure il passaggio dei mezzi di soccorso, per esempio un’autoambulanza, ricordo poi tutte quelle costruzioni abbandonate e degradate, sparse nell’Ente Parco, obbrobriosi scheletri di cemento bloccati e sottosequestro ormai da tantissimi anni e che restano inspiegabilmente ancora là, percorro le innumerevoli strade e vicoletti di campagna che potenzialmente potrebbero essere allargati, vedo i diversi passaggi a livello delle Ferrovie dello Stato, penso all’area portuale di Torre del Greco, quest’ultima importantissima, che se adeguata e ridisegnata avrebbe di sicuro una notevolissima valenza nell’ambito di una evacuazione. Vedo le tonnellate di rifiuti disseminati nel vesuviano, anche se in proposito, con soddisfazione riscontriamo che la raccolta sta decisamente migliorando”. “Non a caso – sottolinea il Sindaco - recentemente è stato attivato a Torre del Greco, grazie anche alla regione Campania, il satellite Mistrals, un satellite che ci consente di bloccare le colate di… cemento, che purtroppo continuano ad aggredire il vulcano. Per l’emergenza vorrei associare il significato con la prevenzione.. Insomma, un quadro che avrebbe fatto inorridire i famosi viaggiatori ed intellettuali lungo il grand tour all’epoca dei Lumi a Napoli. Allora gli artisti, i pittori, i philosophe esaltavano ed ammiravano il vulcano, oggi, purtroppo, tantissimi turisti cancellano e rinunciano a visitare Napoli e le tradizionali escursioni sul Vesuvio. Un danno incalcolabile per tutta l’economia campana. Molto è in agenda per definire altre opportunità verso tale indirizzo, come quello del porto, proiettato in una completa rivisitazione strutturale. Pensate che nel Piano di evacuazione si parla di trasferire i cittadini anche attraverso l’ausilio delle navi, quando è noto che il porto torrese, proprio per una serie di oggettive difficoltà non lo consentirebbe. Inoltre, ho ritenuto doveroso sollecitare Guido Bertolaso, Capo della Protezione Civile, affinché sia avviato un progetto fermo da anni, nonostante già ampiamente finanziato, quello della strada Panoramica pedemontana, che muove dal Comune di Trecase per raggiungere il casello autostradale di Torre del Greco. Una importantissima via di fuga, che incomprensibilmente, ancora oggi, ripeto nonostante i finanziamenti, circa 9milioni di euro, inspiegabilmente non riceve l’ok per iniziare i lavori”. “Altra considerazione importante – rileva Ciro Borriello - sempre nell’ambito della prevenzione, è fornire al mondo della scuola di ogni ordine e grado, una sistematica conoscenza del rischio Vesuvio. Anzi, mi permetto di suggerire al Direttore Generale Regionale Scolastico della Campania la massima attenzione in merito, con dei corsi, seminari e incontri in una ottica programmatica e permanente. Sembra che l´80% della popolazione scolastica non è informata sul rischio Vesuvio. Per questo bisognerebbe avviare una serie di attività didattiche, finalizzate alla formazione di un cittadino consapevole del rischio e dei comportamenti da assumere in uno stato di emergenza. In questi ultimi anni molti sono stati gli incontri, i convegni, gli studi e le attenzioni di autorevoli testate scientifiche, anche a livello internazionale, sul sonno del caro Vesuvio. Considerato e ampiamente provato che il Vesuvio è sì nelle braccia di Morfeo, ma assolutamente vivo, mi è incomprensibile rilevare che in termini di prevenzione infrastrutturali poco o niente hanno prodotto la politica e le istituzioni. È vero che tantissime sono le risorse naturalistiche, culturali, artistiche e turistiche intorno all’area vesuviana, ma se non costruiamo le infrastrutture e i servizi, ogni iniziativa di valorizzazione in tal senso risulta assolutamente vana. Attualmente, buona parte del territorio ha bisogno di una robusta bonifica, proprio per quanto detto relativo alla questione rifiuti e alle migliaia di costruzioni abusive presenti. Ne sono più che certo”. “Allora ben venga un Piano Nazionale di Emergenza e quant’altro – conclude il Sindaco - teso ad ottimizzare trasferimenti e chissà quali esodi, ma per noi che viviamo “qui su l’arida schiena del formidabil monte” (e preferisco non citare oltre del meraviglioso canto de La Ginestra di Leopardi) auspico soprattutto che dal convegno di stamani sia le istituzioni che la politica possano finalmente prendere coscienza del ruolo che rivestono e dell’importanza che occupano di fronte alla triplice questione: Vesuvio: Convivenza, Emergenza, Opportunità e, pertanto, decidano di avviare subito una concertazione tecnica tra i principali soggetti coinvolti e avviare, attraverso un macro e peculiare progetto, l’adeguamento e la ristrutturazione dell’area. Provvedimenti coraggiosi e necessari da intraprendere, nonché di profonda rigenerazione dell’intero territorio, ovviamente riferito unicamente a quelle precise strutture pubbliche per assicurare la sicurezza e facilitare le vie di allontanamento. Opportunità, però, che possono essere avviate, solo se gli organi istituzionali competenti, con efficacia e determinazione, vorranno rivedere quelle famose procedure, legislative ed amministrative, oggi assurdi vincoli che, per un verso o per un altro, affossano l’economia locale e mettono seriamente a rischio la sicurezza e la sopravvivenza dei tanti Comuni. Una popolazione, che dal mondo antico ad oggi, nonostante tutto, desidera vivere e convivere con il vulcano. Tantissima gente coraggiosa che ha rinunciato agli incentivi o altro per andare via e per contro continua a investire e proiettare il proprio futuro in quell’area. Una sorta di testimonianza d’amore verso il gigante buono. Solo per questo le Istituzioni, determinate, devono assolutamente saper rispondere, per garantire il futuro nostro e quello delle prossime generazioni”.