A cura della Redazione
Sono stati tolti i sigilli al chiosco dentro la Fonte Salutare di Pompei. Il provvedimento è stato deliberato dal magistrato del Tribunale di Torre Annunziata, Mariangela Magariello, che ha accolto l’istanza presentata dal legale del sindaco di Pompei, finalizzata al ripristino dello stato dei luoghi (GIP è il dottor Rescigno). In poche parole deve essere demolito in economia il bar in fase di costruzione, che faceva parte della variante alla ristrutturazione di Piazza Schettino (centro storico della Pompei moderna) deliberata dalla giunta amministrativa. Il bar in questione, già preesistente, era stato, con la delibera di variante, spostato sul lato opposto, mentre il progetto originario non ne prevedeva il suo mantenimento. L’iniziativa del primo cittadino si è resa necessaria al fine di far ripartire il flusso di finanziamento regionale ai lavori pubblici di ristrutturazione della piazza, che si erano fermati dal momento che era venuta meno anche l’autorizzazione della soprintendenza regionale ai beni ambientali a seguito dell’apertura della procedura legale del Tribunale di Torre Annunziata contro la decisione di variante ai lavori pubblici del Centro Storico di Pompei. Ora, presumibilmente, il bar sarà costruito, secondo il progetto originario, all’interno di Piazza Schettini, mentre resterà libera l’area della Fonte Salutare, sotto Palazzo De Fusco (Sede del Municipio di Pompei). In ogni caso potranno riprendere i lavori, che si erano fermati proprio in fase di ultimazione, dal momento che la ditta che aveva appaltato i lavori non aveva incassato le spettanze parallelamente agli stati di avanzamento. Restano da sistemare le strutture accessorie alla Piazza, insieme al verde pubblico. Rimane, infine, per l’Amministrazione di Pompei, da decidere quale misura adottare per la conservazione e la tutela contro il vandalismo dell’area meeting, dal momento che è stata eliminata dal progetto la recinzione originaria. La variante, insieme alla ricostruzione del bar prevedeva l’illuminazione pubblica, ma è probabile che deve essere affidato vigilanza privata il controllo dello spazio pubblico, che non può essere custodito dai vigili urbani, dal momento che il loro servizio si ferma nelle ore notturne. Mario Cardone