A cura della Redazione
“La Nuova Provincia deve significare la totale ripubblicizzazione dell’acqua”. Salvatore Vozza, candidato alle primarie del centrosinistra per la Presidenza della Provincia di Napoli, ha scritto agli altri due candidati, Nicolais e Allodi, chiedendo un incontro: "Vediamoci al più presto e discutiamo insieme di soluzioni e proposte - questo il senso della lettera di Vozza – perché le primarie sono anche una straordinaria occasione di confronto e di elaborazione programmatica". “Quello dell’acqua – spiega Salvatore Vozza – è certamente uno dei temi ad approfondire. Io credo che l’acqua debba ritornare pubblica, non può essere privatizzata. La lunga battaglia politica per il riconoscimento del servizio idrico come servizio privo di rilevanza economica, dunque non soggetto alla legislazione nazionale, ha consentito che esso sia gestibile, sulla base della volontà degli Enti Locali, attraverso affidamento ad Enti di diritto pubblico. Bisogna andare avanti con decisone su questa strada: la Provincia di Napoli deve diventare la provincia dell’acqua pubblica. Assieme ai sindaci delle città si può perseguire l’obiettivo del ritorno dell’acqua in mano pubblica entro il 2010. Penso che in provincia di Napoli - prosegue l´attuale primo cittadino di Castellammare di Stabia - vada istituito un Osservatorio per l’Acqua pubblica, con l’obiettivo di monitorare la situazione e anche di vigilare sulle tariffe del servizio, in modo che siano tutelate in particolare le fasce deboli e venga salvaguardato il patrimonio idrico di tutto, il territorio provinciale. Il servizio pubblico deve essere efficace ed efficiente mediante una corretta gestione che abbatta gli sprechi e colpisca gli abusi. Già lì dove il servizio è stato privatizzato – ricorda Vozza - come nell’ATO 3, i primi cittadini si sono mossi per riconquistare un servizio pubblico, così come richiesto da migliaia di cittadini organizzati in associazioni e comitati. È una battaglia - conclude Vozza - che unisce amministrazioni di diverso segno politico, condotta in nome del bene comune e della tutela dei diritti di cittadinanza”. Mario Cardone