A cura della Redazione
Il neurochirurgo Michele Genovese è confermato come probabile candidato del centrodestra a Pompei alle prossime elezioni del 7 ed 8 giugno. Il primario dell’ospedale di Nocera Inferiore (apprezzamento unanime del professionista) ha tenuto a lungo il riserbo. Ora non può fare a meno di confermare una notizia dell’agenda programmatica locale del neo Partito della Libertà, che nei prossimi giorni deve riempire le caselle degli organigrammi locali. Successivamente si passerà alla nomina dei reggenti comunali che a loro volta daranno ufficialità ai nominativi che saranno candidati a sindaco. Per Pompei i giochi sembrano proprio fatti, come avevamo annunciato da tempo, anche se è vero che sul nome Genovese, reclutato nella società civile (la moglie militava nel partito democratico, dove si era autosospesa dall’incarico di consigliera nazionale) è stato osteggiato da parte dell’oligarchia di partito locale. Genovese, in vista dell’investitura ufficiale, ha messo da parte ogni polemica e si è aperto alla collaborazione leale con tutti i dirigenti interni ed i due consiglieri comunali di centro destra. “A questo punto siamo uniti da un interesse comune – ha commentato – battere la coalizione D’Alessio nell’interesse della città – ha spiegato – è il momento di superare polemiche e divergenze pretestuose e di passare dalle parole ai fatti – ha commentato – il primo impegno che ci unisce deve essere un partecipato programma elettorale per la rinascita di Pompei”. Anche per la provincia ci sono i primi nomi del centro destra: La Marca (ex presidente del consiglio comunale di Pompei) è sicuro candidato per la lista “Italiani nel Mondo” di De Gregorio, mentre la signora Bocca dovrebbe essere la candidata dei pensionati. Dall’altro lato si stanno organizzando le due coalizioni di centro sinistra. Non mancano le frecciate, le battute al vetriolo e le mele avvelenate. Dire quale sarà la composizione presumibile delle tre coalizioni sarebbe come pretendere di fotografare una carovana in corsa. Ci sino mille voci di apparentamenti, abbandoni, adesioni ed intese, basate più sul feeling personale che sulle argomentazioni della politica nazionale. A Pompei contano più l’appartenenza di quartiere, il ceppo familiare e le appartenenza pregresse che l’orientamento ideologico. Subito dopo vengono i programmi ma al momento nessuna delle tre coalizioni ha fatto ancora annunci in merito. Non si conoscono i criteri che saranno adottati dalle tre coalizioni per predisporli. Il nome illustre della città suggerisce mille iniziative già a partire dalla campagna elettorale alle porte. Al centro destra danno per certa la venuta dei big nazionali, Berlusconi in testa. MARIO CARDONE