A cura della Redazione
Il giorno 27 aprile 2009, alle ore 17,30, presso la biblioteca comunale di Gragnano, si è tenuto il convegno sulla la ripubblicizzazione dell´acqua. In questa occasione si è cominciato anche a raccogliere le firme per il referendum. Alla stregua di quanto già accaduto a Nola e Castellammare di Stabia, anche Gragnano si sta muovendo sull’onda di una protesta da parte dei cittadini sempre più scontenti. Ha aperto la discussione il responsabile del Comitato di Gragnano, Gabriele Contieri, seguito dall’esposizione di Consiglia Salvio, responsabile del forum regionale dei comitati per l’acqua pubblica, Gloria Cosenza per il Comitato di Castellammare di Stabia, Angela Lombardo, candidata Sindaco e promotrice del nascente Comitato per l’acqua pubblica e di un referendum apposito a S. Antonio Abate, di Luigi Conventi, vera anima del Comitato di Nola e da altri interventi dal pubblico. Nella stessa sede, si è annunciata la costituzione del Comitato di Casola con l’intenzione di indire un referendum anche in questa cittadina. La sala era gremita di persone spinte a voler impersonare la parte di cittadini e non più di sudditi. Cittadini che pretendevano una corretta informazione, che urlavano a gran voce di non sopportare più un ennesimo provvedimento calato come, al solito, sulle loro teste e a loro esclusivo danno, da una classe politica che fa della propria sopravvivenza l’unico vero motivo dell’amministrare. Premesso che l’acqua non è una merce e non può e né deve essere soggetto a leggi di mercato, di fronte al disastro amministrativo della GORI e dell’insipienza amministrativa dell’ATO3, che vive dell’enorme contraddizione che la distingue in controllore e controllato, di fronte alle vessazioni continue subite dalla cittadinanza, non può che far piacere un ulteriore intervento da parte del Sindaco Salvatore Vozza con la Sua lettera a Bassolino sulla ripubblicizzazione dei S.I.I. con una precisazione: crediamo che affidare una quota della GORI alla Regione, equivalga a addossare i debiti di una cattiva gestione societaria alla cittadinanza, pessima gestione peraltro già messa in evidenza dal Presidente dell’ATO3 Mario Sorrentino in un recente incontro a Napoli, con i Comitati. Anche allora, Il Presidente più volte aveva manifestato la volontà di “salvare” le 700 famiglie dei lavoratori GORI spalmando i debiti sulla fiscalità generale. Così come sospettiamo che la maggiore tutela delle fasce più deboli dell´utenza paventata dal Presidente Sorrentino, serva a rigettare sugli utenti l’incapacità di riscuotere da utenze che storicamente non hanno mai pagato, per i debiti da cattiva gestione e per le assunzioni clientelari che pesano sul bilancio. Noi chiediamo di rescindere il contratto con la GORI per inadempienza contrattuale, e di rigettare qualunque altra forma di privatizzazione di un bene così sensibile e vitale come l’acqua. Senza mezzi termini nè mezze misure. IL COMITATO PER LA GESTIONE PUBBLICA DELL’ACQUA