A cura della Redazione
Michele Genovese ha contestato il numero di presenze dichiarate dal centro sinistra per la manifestazione d’apertura della campagna elettorale del sindaco uscente Claudio D’Alessio. “Mille e cinquecento persone non c’entrano nemmeno nella sala ricevimenti dell’Hotel Vittoria – ha spiegato – un numero del genere lo possono richiamare solo le iniziative messe in campo dal centro destra a Pompei. Noi disponiamo di uno spazio all’aperto che contiene un numero alto di partecipanti (davanti allo spiazzale del distributore Erg, di via Mazzini, NDR)”. Genovese ieri mattina ha incontrato la stampa per diffondere le iniziative di apertura della sua campagna elettorale. Si presenta a capo di cinque liste di centrodestra a cui è prevista la partecipazione dei maggiori notabili di partito a livello provinciale, a partire dal candidato presidente Luigi Cesaro. La manifestazione di ieri sera con comici e musicisti è solo un primo assaggio. L’apertura vera e propria, antici pato Genovese, è prevista per sabato 16 maggio in piazzetta Concordia a Messigno. La località della periferia sud della città è stata prescelta simbolicamente dal candidato a sindaco del centro destra. “Per me non si definiscono periferie ma di aree più lontane dal centro”. Ha tenuto a precisare, spiegando che sull’incendio della sede elettorale non ha voluto fare polemiche ma la verità è che la sua campagna elettorale sta subendo aggressioni notevoli. Sempre a Messigno, ha promesso di aprire la sede di partito e di indire la prima riunione del consiglio comunale, in caso di sua vittoria alle elezioni. Riguardo agli avversari politici ha parlato di “dischi volanti” a proposito delle promesse di D’Alessio. Ha stigmatizzato il Trasformismo di Tortora (che è stato alleato di D’Alessio per tutta l’amministrazione). Riguardo alla sua esperienza di scendere in campo con il centro destra di Berlusconi ha dichiarato:” C’è stato inizialmente uno scontro leale ed aperto con i dirigenti politici del centro destra di Pompei (ndr. al fianco di Genovese sedeva Arturo Sorrentino candidato a sindaco alle elezioni precedenti). Loro inizialmente mi hanno ostacolato – ha precisato – ma successivamente ( a parte Tucci) si sono dimostrati leali e solidali nei miei confronti. “Al contrario nel centro sinistra - ha ricordato - prima mi davano le pacche sulle spalle, in un secondo momento sparlavano a tradimento sulla mia famiglia”. MARIO CARDONE