A cura della Redazione
La vittoria di Claudio D’Alessio con una percentuale di consensi superiore al 60 % si commenta da sola. L’affermazione del sindaco uscente, che si è presentato a capo di una coalizione di centro sinistra è ancora più significativa in rapporto ai dati elettorali, più politici, delle elezioni provinciali ed europee, dove le posizioni si sono invertite assegnando a Pdl ed Udc un eclatante successo di consensi. E’ stata una campagna elettorale amministrativa che si è trasformata in una volata lunga e nervosa, certamente più combattuta delle edizioni precedenti. Una corsa tirata fino alla fine non solo dalle altre 3 coalizioni rivali di Claudio D’Alessio (nell’ordine Tortora con Udc e liste civiche, Genovese a capo di una coalizione di centro destra e Tucci a capo di tre liste della stessa area) ma soprattutto da tutti i 180 candidati inseriti nelle 9 liste (tra le quali 7 civiche) che si sono contesi, anche tra di loro, con i denti una poltrona di consigliere comunale al primo piano di Palazzo De Fusco. L’assunto è dimostrato ampliamente dall’altissimo numero di votanti (mille in più delle passate amministrative) in controtendenza con il dato statistico nazionale. Quale è stato il segreto del successo della coalizione di centro sinistra di Pompei ottenuto controvento rispetto al clima nazionale? Probabilmente (l’avevamo scritto in tempi non sospetti) il segreto è stato nell’aver puntato su candidati forti in termini di consensi personali e numerosi complessivamente. Operazione che con la vigente legge elettorale rappresenta la tattica vincente perché si mette in moto una formidabile macchina che si muove come una catena di S.Antonio nell’operazione di accaparramento dei consensi, con tutto il bene e il male che un’operazione del genere comporta. L’elemento strategico della campagna elettorale di Claudio D’Alessio è consistito nel mandare agli elettori un messaggio chiaro è sintetico: “C’è un’opera in corso, lasciateci proseguire”. Messaggio che vale per tante iniziative avviate dopo anni di assenza come il PUC, il condono edilizio, la progressione di carriera e la nuova assunzione (anche se temporanea) di nuove figure nell’apparato amministrativo del Comune, l’operazione di ristrutturazione industriale del sito Atiacrta (con la previsione di circa 700 posti di lavoro a regime). Tutte iniziative che si possono contestare nel merito ma che sono oggettivamente in campo mentre al contrario i programmi elettorali sono apparsi improvvisati ed affrettati. MARIO CARDONE