A cura della Redazione
Una bomba carta è esplosa durate la nottata tra sabato e domenica davanti al villino dell’assessore al Personale ed all’Arredo urbano di Pompei, Carmine Lo Sapio, sito in una traversa di via Aldo Moro. Il forte boato ha spaventato tutti i residenti della zona. La polizia è intervenuta, successivamente all’allarme dato da Lo Sapio, con la sua squadra scientifica che, dopo i rilievi di rito sull’ordigno e su tutta l’area interessata dall’esplosione, ha fatto partire le indagini ad ampio raggio che al momento sono coperte dal massimo riserbo. Va detto che nella serata precedente c’erano stati festeggiamenti in un campo di calcetto poco distante dall’abitazione dell’amministratore. Erano stati esplosi anche fuochi d’artificio. E’ possibile che qualche vandalo abbia messo da parte un petardo più grosso per farlo esplodere poco tempo dopo nella strada adiacente. Certo é che il boato è stato molto forte e lo scoppio ha lesionato il muro di cinta del villino di Lo Sapio, facendo cadere pezzi d’intonaco. “Questo atto intimidatorio non influenza affatto il mio percorso politico - ha dichiarato a caldo Carmine Lo Sapio. L’impegno programmatico che ho illustrato durante la mia campagna elettorale continuerò a portarlo avanti e niente mi distoglierà dal mio impegno e dall’attività politica in città”. Carmine Lo Sapio non è nuovo a subire atti intimidatori di questo genere. Nel 21 marzo 2007 trovò un ordigno intimidatorio esattamente allo stesso posto dove è esploso l’ordigno di sabato notte. Una pura coincidenza? Se lo augurano tutte le persone per bene che non sono portate a ragionare come i camorristi. Tendono a sminuire la portata dell’incidente anche le forze di polizia, che ufficiosamente danno più credito alla possibilità dell’atto vandalico, anche se hanno avviato prudentemente le indagini in tutte le direzioni. Va detto che il personaggio politico cittadino, originario di Marigliano, è di tutto rilievo e quindi più esposto. Viene da una campagna elettorale in cui ha ottenuto lusinghieri risultati in termini di consensi, riuscendo a conquistare complessivamente, con le due liste civiche di cui è ispiratore e coordinatore, quattro consiglieri comunali. Uno in più rispetto alla lista del Partito Democratico del sindaco Claudio D’Alessio. Viene dato come probabile vicesindaco. In ogni caso, ricoprirà sicuramente un ruolo strategico di primo piano nell’amministrazione che sta per partire. Ha già ricevuto, se è vero ciò che si teme, il primo atto intimidatorio. La squadra uscita dalle urne, composta da quattordici consiglieri comunali ed alleata di D’Alessio, viene da una campagna elettorale tesa e nervosa come non mai (ricordiamo l’incendio alla sede del comitato elettorale di Genovese ed altri incidenti minori dovuti a scontri tra opposte squadre di attacchini). Appena dopo i responsi sono partiti i ricorsi per brogli elettorali. Tutto secondo copione per un post tornata amministrativa che si presenta duro e difficile come e forse più del precedente. Nel frattempo, arrivano i primi commenti della polizia che indaga sull´accaduto. “Se ci saranno novità le faremo sapere con un comunicato stampa”. La dirigente del comando di Polizia di Stato di Pompei, dottoressa Consiglia Liardo, nella giornata di ieri si è negata alla stampa, evitando prudentemente di rilasciare dichiarazioni su un caso che è ancora tutto da chiarire. Ci riferiamo al grosso petardo che é esploso nella nottata tra sabato e domenica scorsa fuori al villino di Carmine Lo Sapio. L’assessore uscente all’Arredo urbano ed al Personale del Comune di Pompei è stato il primo a sentire il violento botto fuori dalla sua abitazione ed a chiamare l’intervento della polizia, che ha chiesto l’assistenza della scientifica nella constatazione del danno formato dalla caduta di intonaci e qualche crepa al muretto di cinta del villino. Lo Sapio probabilmente rientrerà nella nuova giunta del sindaco Claudio D’Alessio, confermato in un incarico prestigioso, dal momento che ha conseguito un lusinghiero successo alle recenti elezioni amministrative. Ieri mattina sono tornati due agenti di Polizia sul posto ad effettuare rilievi ed a scattare fotografie. Evidentemente le reazioni a caldo relativamente all’episodio stanno conferendo alla vicenda un peso maggiore di quello che era stato dato in un primo momento. Sullo stesso versante anche la dichiarazione dello stesso Lo Sapio, che anche se ha parlato di “atto intimidatorio” ha dimostrato nello stesso tempo di non avere idea della natura degli attentatori che avrebbero avuto l’intenzione di fermare l’attuazione del suo programma elettorale, o per meglio dire quello del sindaco D’Alessio, di cui è un alleato di primo piano. Su un altro versante ci sono gli incidenti della campagna elettorale che avrebbero potuto innescare la ripicca da parte di qualche sconsiderato. Tutte considerazioni che per la verità non avvalorano più di tanto la tesi dell’atto intimidatorio rispetto all’ipotesi più probabile della bravata di qualche sconsiderato. D’Altro canto se si vuole percorrere fino in fondo la prima ipotesi sarà il caso vagliare uno ad uno i punti del programma D’Alessio (piano urbanistico comunale, edilizia pubblica, condono urbanistico, progetto Aticarta ecc.) per individuare quale di essi ha fatto scattare la reazione di stampo camorristico. MARIO CARDONE