A cura della Redazione
Lacrime e polemiche nel corso del consiglio comunale di ieri mattina, che ha visto lo scrutinio per l’elezione del tandem di presidenza. La poltrona di direzione della massima assise cittadina è stata attribuita con 14 voti di una maggioranza ricompattata a Ciro Serrapica (PD). Ad Alfredo Benincasa (Unità e Impegno) è andata la poltroncina di vice. Lacrime di commozione prima negli occhi della gentile Lilly Loster, assessora IDV alla Legalità, quando il consigliere comunale Giuseppe Tortora (Udc) le ha ricordato la figura del padre (ex vicesindaco DC deceduto da poco). Lacrime copiose anche per un vecchio leone della politica pompeiana. Il neo presidente Ciro Serrapica ha visto coronato con il riconoscimento un trentennio d’impegno politico sempre sullo stesso versante. Serrapica ha mantenuto la passionalità di altri tempi. Ora è stato chiamato in un incarico che lo mette a difesa dei valori istituzionali. La militanza maturata tra i banchi dell’opposizione gli sarà utile dai banchi della maggioranza per difendere le prerogative degli interlocutori. Serrapica ha dichiarato pubblicamente di volersi ancora battere a difesa dei ceti deboli di Pompei, retaggio tradizionale della sinistra. Ha tenuto il discorso d’insediamento a difesa delle prerogative della maggioranza ma ha anche promesso trasparenza degli atti comunali ed una regolamentazione delle procedure deliberative. Aspre polemiche sono partite dai banchi dell’opposizione in occasione della votazione, rivolte non alle persone designate dal sindaco Claudio D’Alessio, come è stato più volte precisato, ma piuttosto al “metodo ed il comportamento”, come ha sintetizzato Arturo Sorrentino (Pdl), che ha aggiunto “ci avete preso in giro”. L’opposizione si è presentata al voto con scheda bianca. I numerosi interventi sulle nomine del team di presidenza hanno visto protagonista principale Giuseppe Tortora (ma hanno parlato anche Genovese e Sorrentino). La medesima tesi è stata ripresentata con molteplici argomentazioni. “La maggioranza non ha mantenuto gli impegni con l’opposizione - è stato detto -. Abbiamo perso tre mesi ad aspettare la soluzione delle sue divisioni interne – è stata la conclusione unanime. Alla fine ci è stata negata anche la vice presidenza del consiglio, che aveva solo valore formale”. La risposta all’accusa di aver arraffato tutto il possibile per risolvere la divisione interna non si è fatta aspettare. “Non siamo divisi – ha fatto notare il capogruppo del PD Amato La Mura”. E’ toccato al sindaco Claudio D’Alessio spiegare: "I tre mesi di tempo non sono stati persi. Sono stati impegnati per assicurare alla città un assessore (la Loster, ndr) a cui è andato il plauso di tutti, insieme ad un presidente del consiglio comunale in grado di dirigere qualsiasi dibattito. Inoltre – ha concluso il leader della maggioranza pompeiana – all’opposizione abbiamo già dato la presidenza della prima commissione consiliare”. MARIO CARDONE