A cura della Redazione
Il soprintendente archeologo di Napoli e Pompei, Giuseppe Proietti, ha inviato una lettera ai funzionari tecnico-scientifico del territorio vesuviano e della provincia di Napoli in cui vieta l’uso della propria automobile per raggiungere le aree d’ interesse archeologico (spesso decentrate) dove sono in corso iniziative di tutela o di scavo. L’iniziativa di Proietti è uguale a quella degli altri colleghi di tutt’Italia in quanto imposta dalla legge 78, vale a dire dalla manovra finanziaria 2010 con cui sono state tagliate le gambe all’iniziativa di tutela dei beni culturali di Pompei e di vigilanza sul patrimonio storico artistico ed architettonico del nostro territorio. La stessa situazione vale per ogni altro sito d’interesse nazionale nonché alla tutela del paesaggio, i beni archeologici, il controllo del territorio, i lavori di restauro e gli scavi, il controllo dei cantieri. Il divieto dell’uso del mezzo proprio agli architetti e agli archeologi della soprintendenza che operano costantemente con spostamenti lungo tutto il territorio d’interesse culturale equivale al blocco dell’attività di tutela perché le aree archeologiche non sono solo quelle “dentro le mura” ma anche quelle cosiddette esterne. L’antica Pompei, per esempio, presenta antichi insediamenti entro un raggio di almeno 20 chilometri dal centro. Inoltre frequentemente i cantieri di restauro e gli scavi non sono raggiungibili con i mezzi pubblici. Da Pompei, come da tutta Italia, sono partite lettere di allarme e di appello al ministro Bondi, da parte di archeologici, architetti, storici dell’arte, funzionari per le tecnologie, restauratori, biologi, vale a dire il ceto tecnico operativo dei siti archeologici vesuviani e delle Soprintendenze Italiane per chiedere la possibilità di continuare a svolgere regolarmente il lavoro costituzionale della tutela dei monumenti nazionali contro l’aggressività di speculatori, palazzinari, tombaroli, ladri di opere d’arte e devastatori del patrimonio culturale. Il sindacato Uil, a tal proposito, ha annunciato la mobilitazione del personale tecnico della SANP (soprintendenza archeologica di Napoli e Pompei) e di tutto il territorio nazionale. La minaccia è di andare tutti insieme a Roma per occupare la sede del Ministero dei Beni Culturali. MARIO CARDONE