A cura della Redazione
Il comune di Pompei ricorre sempre di più ad incarichi esterni in materia di edilizia pubblica e privata. E’ quanto emerso nel dibattito dell’ultimo consiglio comunale in cui il capogruppo del Popolo della Libertà, Michele Genovese, ha investito del problema il sindaco Claudio D’Alessio. Il primo cittadino ha spiegato in assise la progressiva diminuzione di personale specializzato dell’Ufficio tecnico comunale (geometri, ingegneri ed architetti). L’organico del VI settore del comune di Pompei è sotto dimensionato di cinque unità a cui si deve aggiungere l’assenza prolungata per malattia di un geometra di cui non è programmabile una data certa di rientro in servizio. Allo stato attuale, l’amministrazione comunale ha pensato di delegare la soprintendenza ambientale ed architettonica di Napoli e provincia per l’espletamento delle gare d’appalto. Ne sarebbe sgravato di lavoro il personale dell’Ufficio tecnico di Pompei che fa capo a Nunziata. L’Utc avrebbe in questo modo la possibilità di dedicarsi a tempo pieno alle restanti attività. Tra esse figura l’espletamento delle pratiche di condono edilizio che vanno notoriamente a rilento. Esse anche se affidate per l’istruzione ad una società genovese richiede adempimenti anche da parte degli impiegati dell’ufficio tecnico del Comune. Inoltre sarebbe incentivato l’aspetto legale dell’iter di svolgimento della gare d’appalto dal momento che esse avrebbero luogo fuori dal territorio di competenza (e con personale diversificato). Le dichiarazioni in consiglio comunale del sindaco Claudio D’Alessio hanno provocato la dura reazione dl consigliere comunale Udc Maurizio Cipriano. “E’ mai possibile che con trecento unità in organico al comune di Pompei, l’amministrazione sia costretta ad appaltare all’esterno servizi comunali?”. Cipriano ha fondamentalmente ragione ma è anche vero che molti dipendenti comunali di Pompei hanno qualifiche basse. Non sono praticamente utilizzabili in attività di profilo specialistico. L’amministrazione dovrebbe piuttosto evitare la distrazione di risorse specializzate nel settore urbanistico. E’ il caso del dirigente Fiorenza (ex preposto Utc) che pur avendo capacità professionali idonee alle esigenze è frequentemente distaccato altrove. MARIO CARDONE