A cura della Redazione
Si è svolta ieri mattina, presso la sala Giunta di Palazzo Farnese, a Castellammare di Stabia, la conferenza stampa di presentazione del “Programma di edilizia residenziale Housing sociale – rione Savorito” promosso dall´Amministrazione comunale. All´incontro erano presenti il sindaco, Luigi Bobbio, l´assessore comunale all´Urbanistica Francesco Di Somma, e il presidente dell´Acen, Rodolfo Girardi. L’intervento di housing sociale prevede, in particolare, la demolizione di 192 appartamenti di edilizia residenziale pubblica temporanea e di una fatiscente struttura, inizialmente destinata a plesso scolastico, ma occupata, nel corso degli anni, da nuclei familiari di senzatetto, e la realizzazione di 199 nuovi alloggi (31 di proprietà comunale, 106 sociali e 62 a libero mercato), di un sistema edilizio integrativo di co-housing per case-famiglia e fasce deboli, e – ancora – di un polo per l’infanzia, di un Centro commerciale, di parcheggi interrati pertinenziali ed a raso, di attrezzature per lo sport all’aperto e di un innovativo impianto per la raccolta pneumatica dei rifiuti. “L´intervento di housing sociale è immediatamente cantierabile”, ha annunciato il sindaco, Luigi Bobbio, “perché trattasi di un intervento di sostituzione edilizia, e non di costruzione ex novo, finalizzato a riqualificare un´area degradata e a integrarla con il resto del tessuto urbano. Il programma della mia Amministrazione per il rione Savorito è, come facilmente riscontrabile, profondamente e totalmente diverso da quelli immaginati dalle precedenti giunte di centrosinistra, che si erano fermati al semplice studio di fattibilità e che prevedevano, tra l´altro, attraverso deroghe alla strumentazione urbanistica, anche una maggiorazione del numero dei vani rispetto a quelli esistenti. Noi, invece, e questa non è una novità, dalle parole siamo passati direttamente ai fatti, rispettando non solo la normativa urbanistica esistente ma anche il numero di vani esistenti”. Riguardo alla fase del finanziamento delle opere, invece, Bobbio ha ricordato: “I tempi e le modalità di accesso ai fondi in realtà non ci condizionano più di tanto, perché l´Amministrazione comunale di Castellammare di Stabia può sempre valutare la soluzione alternativa del project financing per dare comunque attuazione alle opere. Senza considerare, inoltre, che con il nostro progetto entreremo in una graduatoria valida 18 mesi, con l´opportunità di accedere a finanziamenti derivanti da fondi strutturali”. Il primo cittadino ha inteso sottolineare come “il progetto di housing sociale debba essere letto insieme al contratto di quartiere, per il quale l´Amministrazione sta già predisponendo un nuovo bando di gara, dopo l´annullamento in autotutela del precedente, secondo quanto disposto dalle prescrizioni prefettizie”. “Housing sociale e contratto di quartiere vanno poi a completare il disegno di riqualificazione e valorizzazione urbanistico cittadino con il ´Più Europa´ e il waterfront, oltre che con le tre grandi aree private che sono a ridosso di questo, nei cui confronti coltivo la fermissima intenzione di arrivare quanto prima a ridefinirne il percorso di rigenerazione”. L´iter dei lavori, che dovrebbero partire nel 2011 e completarsi nel 2015, si svilupperà secondo una progressione per step, in quanto sarà abbattuto e ricostruito un solo corpo di fabbrica per volta. È prevista, inoltre, per gli inquilini, che non potranno provvedere in proprio, la possibilità di accedere a un contributo comunale per la sistemazione provvisoria fino al ritorno nella nuova abitazione. Il risvolto economico e occupazionale del progetto è di eccezionale rilevanza: “Le opere costeranno cinquantacinque milioni di euro, con una ricaduta lavorativa sul territorio di oltre 250 nuove unità. Il Comune cercherà, inoltre, e troverà accordi con le ditte vincitrici per favorire la manodopera e imprenditoria stabiesi”, ha assicurato il sindaco. “Il rione Savorito vive una vera e propria marginalità urbana e sociale ed è divenuto un luogo dove la malavita locale si è radicata per svolgere i suoi molteplici traffici illeciti e dove può attingere facilmente nuova manovalanza in un ambiente così afflitto ed emarginato”, ha sottolineato invece l´assessore all´Urbanistica, Francesco Di Somma. “Con questo programma intendiamo offrire alla cittadinanza un’occasione per risanare un’area in cui i processi di crescita urbana hanno prodotto insediamenti residenziali carenti per qualità ambientale e per dotazione di servizi e tali da caratterizzarli negativamente per l’assenza di luoghi riconoscibili e per lo scarso significato urbano degli aggregati edilizi rispetto alle altre zone più consolidate. Porteremo avanti un modello sperimentale di riqualificazione sia sul fronte dell’urbanistica partecipata che su quello delle tecniche sperimentali ispirate ai principi del risparmio energetico, della bioarchitettura, della bioedilizia, dell’ecologia urbana, il tutto finalizzato a migliorare la qualità abitativa attraverso il perseguimento di più elevati standard di tipo ambientale. L’obiettivo globale è quello di rendere tale periferia un ´pezzo´ della città, con caratteri ed identità ben definiti, cancellando l’immagine di ´quartiere dormitorio´ e di esclusione sociale”, ha continuato Di Somma. “Il programma di rigenerazione urbana potrà inoltre costituire volano per la partecipazione di soggetti privati alla realizzazione di interventi di edilizia sociale, attuabili mediante la definizione di accordi di programma, per la messa a disposizione di una quota di alloggi da destinare alla locazione a canone convenzionato e all’edilizia sovvenzionata oltre ad edilizia libera costituendo, quindi, quel mix residenziale che è alla base per la realizzazione di tali iniziative”, ha concluso Di Somma. COMUNICATO