A cura della Redazione
Non c’è condizionamento di camorra nell’amministrazione di Pompei. Questa è in sintesi la conclusione di un dossier di cinque pagine che costituisce la relazione finale della commissione ispettiva, rassegnata il 21 giugno 2010. La notizia arriva a completamento di quanto era già stato annunciato qualche mese fa, vale a dire la decisione del ministro dell’Interno Roberto Maroni di non passare al provvedimento di rigore dello scioglimento del civico consesso perché non ne sussistono i presupposti. La notizia data mercoledì sera, ha rappresentato l’argomento principale di convocazione e di dibattito dello stato maggiore della maggioranza che governa Pompei. Nello stesso tempo, il documento che il primo cittadino di Pompei ha notificato, su esplicita richiesta del prefetto Andrea De Martino, a tutti gli amministratori di Pompei, porta l’esplicita diffida al sindaco di Pompei, nella qualità di capo dell’amministrazione comunale, a rimuovere nel termine di quattro mesi gli effetti pregiudizievoli per l’interesse pubblico di una serie di atti amministrativi, sviste, inadempimenti o ritardi al fine di regolarne la gestione a canoni di trasparenza e regolarità. In poche parole, la nota prefettizia decreta chiaro e tondo che se è vero che non ci sono presupposti validi per sciogliere l’amministrazione in carica, è anche vero che permangono elementi di irregolarità nella gestione D’Alessio che sono più o meno gli stessi di una precedente ispezione dello stesso tipo. Nel documento prefettizio, in primis, sono state impartite disposizioni sulla demolizione di immobili abusivi per cui i tempi di esecuzione sono stati protratti a nove mesi (con report ogni tre mesi). Sono state anche definite procedure di assunzione delle procedure dirigenziali con tempi di esecuzione dilatati da quattro a sei mesi. Un riferimento preciso il documento prefettizio lo ha fatto all’adozione di “interventi di indirizzo e riorganizzazione del comando di polizia municipale”, settore in cui D’Alessio risponde in proprio perché non ha conferito deleghe. Altro disposto riguarda l’acquisizione aggiornata di certificazione aggiornata del casellario giudiziario per ciascun dipendente. Il comune di Pompei dovrà inoltre bandire gare per servizi cimiteriali come i trasporti funebri e l’illuminazione i cui contratti sono scaduti da alcuni anni. Dovrà anche impartire direttive di segretezza per l’espletamento della gare d’appalto. Predisporre elenchi aggiornati per favorire la rotazione degli incarichi. Altre disposizioni riguardano il PUC, le sponsorizzazioni, l’abusivismo di pubblici esercizi e la riconversione industriale dell’ex stabilimento Aticarta. MARIO CARDONE