A cura della Redazione
Sulla controversia della presidenza della prima commissione consiliare (Affari Istituzionali e Generali) è intervenuto di persona il segretario generale del comune di Pompei. Ha precisato che le commissioni consiliari permanenti, attualmente vigenti, hanno compito d’indirizzo amministrativo con valenza parallela ai settori municipali. Una commissione per la “trasparenza e la legalità” la cui presidenza dovrebbe essere attribuita per legge alla minoranza non risulta al momento costituita. Rientra nel novero delle commissioni speciali che potrebbe essere posta in essere, ma in questo caso dovrebbero essere modificati statuto e regolamento del Comune. In poche parole, i tre consiglieri di minoranza (Ametrano, De Gennaro e Matrone) nel presentare la loro istanza, alcuni giorni fa, avrebbero fatto confusione nell’attribuire alla prima commissione poteri non previsti dal regolamento. Sta di fatto, però, che fino ad ora la poltrona contestata è stata attribuita ad un esponente dell’opposizione, Arturo Sorrentino (Pdl), nella passata tornata amministrativa. Successivamente a Smaldone (Udc). La musica è cambiata quando l’Udc è entrato nella maggioranza facendo cambiare il quadro politico. Emilio Smaldone, correttamente, aveva presentato le dimissioni dalla carica di presidente della prima commissione ma è stato fermato per tempo dai colleghi di maggioranza, che gli ha chiesto di restare al suo posto. A questo punto i tre hanno proposto la famosa interpellanza per chiedere spiegazioni. A questo punto entra in scena il segretario generale del Comune per spiegare, ove ce ne fosse stato bisogno, che per la nomina del presidente di quella commissione (come delle altre) lo scrutinio è segreto. Sta di fatto che se manca un accordo politico la minoranza non accederà mai a quella poltrona. Accordo che, beninteso, non è obbligatorio ma, a questo punto, la maggioranza non può nascondersi dietro a precisazioni di ordine tecnico. La commissione Affari Istituzionali e Generali prevede l’attività consultiva in materia di personale, organizzazione, uffici e servizi comunali, statuto, regolamento, attuazione di programma amministrativo e verifica di procedimento. “E’ una commissione per cui passano tutte le carte prima di arrivare in consiglio comunale – ha spiegato Ametrano –. Averne la presidenza, consentirebbe alla minoranza di esercitare con maggiore efficacia la funzione di controllo amministrativo che le compete”, ha ribadito il giovane consigliere Pdl, a dimostrazione del fatto che la scelta è di natura politica. Inutile girarci intorno. MARIO CARDONE