A cura della Redazione
E’ stato demolito oggi, sotto il controllo dell’UTC, un gazebo abusivo di un bar sito in via Aldo Moro a Pompei. Il contrasto all’abusivismo edilizio si conferma la prima forma di esercizio della legalità. Quando l’abusivismo riguarda un esercizio pubblico l’illegalità é doppia, perché l’appropriazione di spazi spesso rappresenta un attacco alla qualità della vita dei residenti. L´azione di contrasto ha interessato un’area di periferia: l’ufficio tecnico del comune di Pompei ha seguito i lavori di demolizione di un gazebo di 60 metri quadrati annesso ad un bar di via Aldo Moro. L’iniziativa segue quella di pari portata nei confronti di un bar di via Plinio (a pochi metri dell’ingresso degli scavi di Pompei) verso la fine della scorsa estate. La strategia operata dai gestori di bar e ristoranti, quando si tratta di occupazione abusiva di luoghi pubblici, è oramai consolidata: un avvocato presenta ricorso al TAR contro l’ordinanza sindacale di ripristino dello stato dei luoghi. Lo scopo è di ritardarne l’efficacia. Si approfitta dei tempi lunghi della burocrazia per far cassa. Quando si arriva all’abbattimento materiale il guadagno per i maggiori incassi è maggiore del danno causato dalla perdita della struttura irregolare. L’abusivismo edilizio è un fenomeno che è stato sotto osservazione delle due commissioni d’accesso che hanno ispezionato le carte del comune di Pompei durante le due amministrazioni D’Alessio. Nella relazione conclusiva consegnata recentemente, la seconda commissione ha notificato un lungo elenco di abusivismi che riguardano gli esercizi pubblici. Il comunicato dell’ufficio stampa del comune di Pompei è incentrato sulla difesa dell’ ambiente. E’attiva a Pompei una squadra anti-abusivismo del corpo della polizia locale del comandante Petrocelli. Essa costituisce lo strumento fondamentale di contrasto al fenomeno. All’azione repressiva si associa, pertanto, l’attività preventiva di contrasto all’abusivismo che deve riguardare il controllo sistematico del territorio. MARIO CARDONE