A cura della Redazione
Un milionecinquecentoottanta euro non è certo la cifra che può, da sola, risolvere tutti i problemi di Pompei. Ciononostante l’importo certo, venuto fuori dalla procedura fallimentare Italgest, è stato regolarmente iscritto nel bilancio di previsione del Comune mariano, che tra qualche giorno sarà sottoposto al voto d’approvazione dei consiglieri comunali anche se si tratta di una cifra non ancora liquida, vale a dire non ancora presente nelle casse comunali per essere spesa. Essa rappresenta la quota del 40 per cento del credito comunale vantato nei confronti della società Italgest che aveva in appalto la riscossione delle tasse comunali. Sarà utilizzato per far fronte al contenzioso amministrativo ancora pendente, nonostante le buone intenzioni di dirigenti ed amministratori comunali che non hanno trovato applicazione in misure concrete. Una parte dell’importo, una volta incassato, servirà, dopo il pagamento dell’onorario all’avvocato fallimentare, a fronteggiare la spesa di qualche lavoro pubblico urgente (lavori stradali). La parte rimanente sarà utilizzata per acquistare arredo urbano per migliorare il look del centro storico cittadino. Sono queste le novità di un bilancio di previsione che negli ultimi giorni sarà al vaglio dei capigruppo e che dovrebbe passare per la Commissione consiliare prima di andare al voto. Come è noto, il Comune di Pompei non ha un assessore alle Finanze nella giunta, per cui la responsabilità della strategia del riparto degli introiti, sulla base della previsione di spese, è attribuita direttamente al primo cittadino. A meno di ripensamenti dell’ultima ora non ci dovrebbero essere aumenti sulle principali tasse comunali (Ici e Tarsu) né dovrebbe essere maggiorata l’addizionale Irpef. Contestualmente prosegue la lotta all’evasione per quanto riguarda il pagamento dell’Ici, che prevede tra l’altro un contenzioso di 90 mila euro con il Santuario di Pompei relativamente ad alcuni immobili utilizzati non per il culto o attività sociali, ma per fare business per via diretta od indiretta. MARIO CARDONE