A cura della Redazione
Pompei ha fornito una significativa prova di solidarietà alla moltitudine di profughi nordafricani sbarcati, in questi giorni, a Lampedusa. Il primo cittadin, Claudio D´Alessio (foto), sulla scia della tradizione di solidarietà del fondatore della città, Bartolo Longo, ha manifestato la disponibilità a fronteggiare l’emergenza umanitaria di con l’accoglienza di profughi provenienti dal Nord Africa (in un numero da concordare). D’Alessio ha scritto al Prefetto di Napoli, Andrea De Martino. “Stante le note criticità in atto nelle zone del Nord Africa, che hanno portato allo sbarco di migliaia di profughi sulle coste siciliane - ha scritto nella sua missiva il sindaco - la Città di Pompei, anche in ragione delle sue peculiari tradizioni di solidarietà a cui si è ispirato il suo fondatore, il Beato Bartolo Longo, intende farsi carico della drammatica situazione offrendo ampia disponibilità ad ospitare un certo numero di profughi. Consci del sacro vincolo della solidarietà tra i popoli, riconoscendo il diritto inalienabile dei popoli al miglioramento delle proprie condizioni di vita, nonché la legittimità a ricercare più ampi spazi di libertà di pensiero e di azione, la mia comunità intende, dunque, offrire ospitalità agli immigrati. Con il nostro piccolo gesto - conclude D´Alessio - intendiamo alleviare, almeno in parte, le sofferenze dei popoli che vivono sull’altra sponda del mare nostrum”. Bellissimo gesto, in piena linea di coerenza con la tradizione di pace e tolleranza della città di Pompei che ha avuto numerosi esempi nei sette anni di amministrazione di centrosinistra di D’Alessio, in cui ci sono stati precedenti casi di solidarietà come nella spedizione di doni per i bambini della Palestina e la sottoscrizione di fondi a favore dell’ospedale di Betlemme. I tempi e i modi di attuazione della proposta formulata dal sindaco Claudio D’Alessio sono, ora, al vaglio dei dirigenti comunali. Sarebbe bello se l’Arcivescovo Prelato di Pompei, Carlo Liberati, affiancasse il sindaco della sua città in questa lodevole iniziativa offrendo, per un periodo di tempo limitato, uno dei tanti palazzi sfitti che la Chiesa possiede nella città di Pompei. La comunità, nota in tutti il mondo per la presenza sul suo territorio degli Scavi archeologici e del Santuario della Beata Vergine, ha un legame profondo con Lampedusa, con cui ha siglato nel 2008 un “Patto di Amicizia”. L´iniziativa di disponibilità ed amicizia proposta dal sindaco al Prefetto di Napoli (che dovrebbe avere un seguito generalizzato) è anche un segno di vicinanza con la comunità dell’isola che vive il dramma dell’affollamento di profughi e migranti, vera e propria bomba sociale che potrebbe esplodere da un momento all’altro. MARIO CARDONE