A cura della Redazione
Un altolà alla formazione di una fondazione per la gestione degli scavi archeologici di Pompei è venuto da Antonio De Simone (foto) nel corso di un convegno tenuto venerdì sera nell’aula consiliare del comune di Pompei. Il famoso archeologo, docente presso l’Istituto universitario “Suor Orsola Benincasa”, ha ricordato a molti suoi ex allievi presenti in sala il testo della costituzione precisando che, allo stato del diritto, la tutela degli scavi archeologici di Pompei compete allo Stato, mentre alla loro valorizzazione concorrono Regione ed Enti locali. In questo ambito il comune di Pompei si deve ricavare un ruolo da protagonista che il “Comitato Cincinnato” (promotore dell’iniziativa culturale insieme all’associazione Radici) intende mettere a profitto per ottenere la gestione dell’Anfiteatro. Si tratta del “pallino” dell’imprenditore locale Felice Bergamasco che, con una serie di iniziative, spinge da tempo istituzioni ed opinione pubblica ad adottare la soluzione della gestione autonoma dell’anfiteatro per migliorare l’economia turistica locale. In questo ambito si è svolto un interessate convegno culturale che ha visto in campo i giovani professionisti dell’associazione “Radici”: Luca Solimeno, Serena Cipriano, Marialuisa Fattoruso, Mariacarla Panariello e Bruna Rubichi (tre archeologi e due architetti). Sono stati convincenti relatori di altrettante proposte operative per la gestione del sito archeologico pompeano. Alcune tesi innovative (quali il progetto di un piano di fonti energetiche rinnovabili) altre di scopo (progetto Anfiteatro) altre, infine, ancorate ad antiche aspirazioni locali mai realizzate (museo ecc.). La cosa più importante è che giovedì sera a palazzo De Fusco ha preso coscienza che si é formato a Pompei un ceto di giovani emergenti consapevoli del proprio valore, che hanno detto in pubblico, a chiare lettere, che con gli scavi di Pompei vogliono costruirci il loro futuro. In altri termini hanno intenzione di “mangiare” con l’archeologia locale rompendo la tradizione pompeiana che del sito archeologico ha considerato solo il peso derivante dalle spese per i servizi a carico dei contribuenti locali. Si tratta di una prospettiva positiva per Pompei, dove finora l’amministrazione comunale, come ha riferito l’assessore alla cultura Ebreo, ha speso ogni sforzo inutilmente per raccordarsi con Soprintendenza archeologica e Santuario. “A breve – ha annunciato lo stesso Ebreo – ci sarà un incontro del neo ministro ai beni culturali, Giancarlo Galan, il presidente della Regione, Stefano Caldoro, i vertici della Soprintendenza e il Comune di Pompei, In quell’ambito – ha concluso - si riaprirà la partita a tre per la valorizzazione degli scavi di Pompei”. MARIO CARDONE