A cura della Redazione
Importante operazione dei carabinieri di Striano che hanno sgominato una banda composta da diciassette persone, dedita al furto di autovetture e al riciclaggio delle parti meccaniche delle stesse. A coordinare l´operazione, la Procura della Repubblica di Torre Annunziata, guidata dal dott. Diego Marmo, che si è avvalsa delle indagini effettuate dagli uomini dell´Arma di Striano, coadiuvati in fase esecutiva da personale dei Gruppi di Torre Annunziata, Castello di Cisterna e Napoli e del Reparto Territoriale di Nocera Inferiore.
Questo il comunicato stampa diramato dalla Procura oplontina.
«La Procura della Repubblica di Torre Annunziata - afferma il dott. Marmo -, a conclusione di indagini svolte dalla Stazione Carabinieri di Striano, ha dato esecuzione a un´ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP di Torre Annunziata nei confronti 17 indagati, di cui 10 destinatari di misura cautelare in carcere, 6 degli arresti domiciliari e 1 dell´obbligo di presentazione alla p.g., responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al furto di autovetture, soprattutto di piccola cilindrata, e al riciclaggio delle loro parti meccaniche e di carrozzeria.
L´indagine, denominata "Meccano" per l´abilità degli indagati di smontare in tempi brevissimi le autovetture, scaturisce dalle investigazioni seguite all´arresto di uno degli indagati, fermato a Striano il 16 gennaio 2010, per un controllo, mentre guidava un furgone rubato che trasportava parti di autovetture anch´esse provento di furto. La stessa indagine è stata condotta interamente, sino a ottobre 2010, dalla locale Stazione Carabinieri, cui va il mio apprezzamento per l´impegno e la capacità dimostrate.
Le indagini hanno consentito di delineare l´organigramma dell´associazione, composta da 23 indagati, quasi tutti originari di Napoli ma che operavano sia in quest´ultima provincia sia in quella di Salerno, identificando anche i ricettatori delle parti di meccaniche e di carrozzeria, nelle cui officine venivano alterate le matricole e i contrassegni per farle sembrare di provenienza lecita e smerciarle in tutta la Campania, individualmente o rimontate su autovetture "pulite". Complessivamente, sono stati scoperti ben 40 furti consumati nelle stesse province, per un valore complessivo di 800 mila euro, e ne sono stati sventati altri 11 grazie al tempestivo intervento dell´Arma locale che, in due occasioni, ha anche arrestato in flagranza 3 ulteriori appartenenti all´organizzazione.
"Degna di nota - ha precisato ancora Marmo - è la capacità operativa del sodalizio, operativo ogni notte per individuare, prima, e rubare, poi, le autovetture. La banda era caratterizzata da un preciso modus operandi: evitava le macchine dotate di antifurto sonoro mentre prediligeva quelle senza antifurto o con sistema di localizzazione satellitare, che veniva neutralizzato sostituendo, sul posto, le centraline originali con altre già programmate. La macchina appena rubata, poi, preceduta e seguita da staffette che indicavano le strade sicure per evitare le forze di polizia, giungeva nell´officina del ricettatore, già in attesa, che pagava subito, in contanti, da 1.200 a 1.400 euro. In altri casi, la banda ha utilizzato anche il sistema della biglia lanciata contro autovetture in marcia per indurre il conducente a fermarsi e, quindi, rubare la macchina".
L´indagine ha anche registrato il caso di un malcapitato che ha subito il furto di una prima autovettura e, nella stessa settimana, della vettura comprata in sostituzione. Entrambe sono poi state ritrovate dall´Arma dei Carabinieri».