A cura della Redazione
Due fratelli di Pompei, titolari di un autolavaggio sito sulla via Ripuaria(R. S. di 46 anni e L. S. di 51 anni, il secondo con precedenti penali) sono finiti stamani davanti al giudice di Torre Annunziata imputati di furto di energia elettrica operato nel proprio impianto di autolavaggio. Dopo il caso di qualche settimana fa del caseificio della contrada Mariconda, è stata portata a termine dai carabinieri di Pompei un’altra brillante operazione di contrasto al furto di energia elettrica. Anche questa operazione è stata conclusa dai carabinieri al comando del maresciallo capo Tommaso Canino. Anche in questo secondo caso ha partecipato all’operazione un ispettore della società Enel Spa. Grazie a questa seconda operazione, che si è conlusa nei giorni scorsi, sono stati messi in manette i due titolari dell’impresa di lavaggio auto. Stamattina sono stati condannati per direttissima dal magistrato. I due sono stati condannati, rispettivamente, a sei mesi e venti giorni e sette mesi e dieci giorni. Condanne che non hanno comportato la detenzione in carcere ma per il 51enne, che è anche pregiudicato, è scattato l’obbligo della presentazione periodica alle forze di polizia. I militari della Benemerita di Pompei hanno scoperto che i due riuscivano a rubare la corrente con un sistema a dir poco ingegnoso, ma probabilmente già usato da altri: applicavano ai fili del contatore un magnete di grosse dimensioni che scaricava parte della corrente consumata, riducendo dal 60 al 90 per cento i Kilowatt di lettura sul contatore. E’ stato calcolato che con questo sistema in tre mesi i due hanno rubato energia elettrica per il controvalore di circa 4 mila euro. MARIO CARDONE