A cura della Redazione
Dopo un nuovo exploit delle proteste antidiscarica verificatosi nei giorni scorsi a Boscoreale e Terzigno, benché attenuatesi le azioni di strada, non si ferma l´attività dei Comitati in lotta per il terriotorio in previsione di una ricaduta di interesse sulle cave dismesse localizzate nell´area del Vesuviano per la risoluzione della crisi dei rifiuti che da settimane attanaglia Napoli e il suo hinterland. Ieri mattina, alcune rappresentanze dei movimenti si sono presentati alla porta del sindaco di Terzigno, Domenico Auricchio, cercando ragguagli e soprattutto garanzie che possano, almeno questa volta, allontanare lo spettro dell´apertura di una nuova discarica prossima ai centri abitati, già così duramente provati dall´esistenza di Cava Sari. La delegazione è stata accolta dal vicesindaco del comune di Terzigno, Francesco Ranieri, il quale, in contatto telefonico con il primo cittadino, ha riferito che questa volta il Comune adotterà una posizione mirata a non far aprire nessuna nuova discarica sul territorio in quanto Terzigno avrebbe già dato tanto per la causa. Scongiurata l´apertura di Cava Vitiello, rimane la preoccupazione, da parte dei movimenti e dei cittadini che si sono dimostrati particolrmente sensibili al problema, per la caduta dell´interesse da parte del Governo provinciale su un altro invaso localizzato a poca distanza dall´attuale Cava Sari, e che già precedentemente, una parte di esso, era stato utilizzato per accogliere rifiuti di vario genere e che oggi versa in stato di abbandono. I comitati non intendono mollare la presa e far calare l´attenzione fino al momento in cui non verrà espressa una chiara volontà di abbandonare una volta per tutte l´idea di istituire nuovi sversatoi prossimi al Parco Nazionale del Vesuvio, e perciò promettono ancora battaglia. V. M.