A cura della Redazione
Cresce ogni anno il numero degli escursionisti al cratere del Vesuvio. Questo anno se ne sono contati 500mila e le stime degli esperti sono di buon auspicio. Il bacino della maggior parte dei visitatori attinge al flusso turistico diretto in visita agli scavi archeologici di Pompei. Alla loro uscita da Porta Marina i turisti incontrano ad accoglierli bus turistici di ogni tipo e provenienza. C’è l’offerta di pacchetti turistici diversificati. Il turista deve solo scegliere il tipo di gita che preferisce. Il fatto che le linee di trasporto su gomma si rivolgano a Pompei per attirare i turisti la dice lunga sulle possibilità che si coltivano sul territorio mariano nell’attesa di mettere a profitto questo “giacimento”. E’ il caso di dire che in quest’occasione l’amministrazione comunale di Pompei si è mossa bene e per tempo riqualificando la rampa di Villa dei Misteri, istituendo il senso unico e riservando degli stalli di parcheggio ai bus privati. Nessuno è stato escluso dall’offerta concorrenziale. Del resto, come ha spiegato il delegato al settore, Alfonso Conforti, una limitazione alle licenze di trasporto non sarebbe stata di competenza dell’amministrazione comunale di Pompei che invece ha sostenuto un’iniziativa privata che si fa carico ogni giorno del prelievo dei turisti presso gli alberghi per portarli in escursione sul Vesuvio. Inutile dire che l’abbinamento Vesuvio – scavi archeologici vesuviani rende finalmente realizzabile un sogno degli operatori turistici pompeiani: far soggiornare almeno una notte a Pompei i turisti in visita agli scavi. E’ chiaro che la partita più importante si gioca, su questo versante, sulle piazze borse internazionali dove si decidono ogni anno durate, tempi e località per le crociere e le visite turistiche collettive ma il fatto di aver trovato un elemento di arricchimento della visita agli scavi di Pompei fa ben sperare. Giova infine spiegare che la visita al Vesuvio è diversa caso per caso a secondo se si preferisce camminare a piedi fino al cratere o andare in trekking sui sentieri del parco regionale del Vesuvio per scoprire i suoi panorami mozzafiato. Non si fa menzione dell’artigianato della pietra lavica vesuviana e delle aziende enogastronomiche del Lacrima Cristi (dove si trova spesso il Crapettone gradito dai contadini vesuviani e qualche volta il solitario Catelanesca. Spesso in quelle aziende si trova anche la buona cucina e i proprietari sono ben lieti di portare a spasso i turisti per le loro vigne. MARIO CARDONE