A cura della Redazione
Una nuova brillante operazione dei carabinieri della caserma di via Lepanto a Pompei, ha consentito ai militari guidati dal maresciallo capo Tommaso Canino di mettere le manette ad Antonio Di Maio (un pregiudicato di 32 anni) e la sua consorte di 41 anni, Virginia Prestinari, domiciliata congiuntamente al Di Maio, a Gragnano, ma originaria di Castellammare di Stabia. Nella giornata di ieri, gli uominid dell´Arma hanno fatto irruzione nella loro abitazione di Gragnano. La perquisizione domiciliare ha portato alla scoperta di 155 grammi di marijuana (oltre alle sostanze sequestrate a Pompei a due loro clienti) e 2 bilancini di precisione. Erano le ore 23,30 di domenica 4 settembre 2011 quando a Gragnano, il personale della Stazione dei carabinieri di Pompei ha tratto in arresto i due per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. L’arresto è intervenuto a seguito di un’operazione investigativa incominciata col fermo di un’automobile. Erano le ore 22 a Pompei, quando i militari impegnati in un posto di controllo hanno intercettato due giovani (classe 1989). I due sono stati trovati in possesso di 2 dosi di marijuana, acquistate poco prima sul territorio pompeiano dai coniugi Di Maio/Prestinari dietro il pagamento di 40 euro. Ecco il motivo per cui un’operazione cominciata sul territorio di Pompei ha avuto l’epilogo presso un’abitazione privata di Gragnano fittata dai coniugi spacciatori. Dopo i rilievi fotodattiloscopici, gli arrestati sono stati trattenuti presso le camere di sicurezza della caserma di Pompei in attesa del rito direttissimo, innanzi l’Autorità giudiziaria di Torre Annunziata. C’é da precisare che i controlli del territorio, con posti di blocco, sono stabiliti dalla compagnia dei Carabinieri tutti i fine settimana. Domenica sono arrivati a dar forza nei controlli anche i militari di stanza nel capoluogo partenopeo. Altro risultato importante conseguito la settimana scorsa con questi controlli a tappeto sono le denunce a piede libero di nove prostitute e dei rispettivi clienti per atti osceni in luogo pubblico, dal momento che l’obiettivo è quello i estirpare completamente il seme della delinquenza dal territorio di Pompei. MARIO CARDONE