A cura della Redazione
L’amministrazione comunale di Pompei ha minacciato pesanti multe nei confronti di coloro che non osservano le regole che riguardano la raccolta differenziata dei rifiuti (modi, tempi e luoghi). Un manifesto a firma del primo cittadino e dell’assessore al comparto Amato La Mura ha comunicato ai cittadini residenti di Pompei ed ai visitatori che la Regione Campania ha fissato severi obiettivi per i Comuni, che entro la fine dell’anno devono raggiungere il 50 per cento di raccolta differenziata. Aliquota che deve passare al 65 per cento nel 2012. Le Amministrazioni stanno lavorando per tutto questo. Infatti, se da un lato hanno raggiunto l’intesa riguardo agli impianti del ciclo di lavorazione dei rifiuti, dall’altro non sono riusciti ad individuare sul loro territorio una cava da utilizzare come impianto di rifiuti secchi da indicare al presidente della Provincia di Napoli, in sostituzione di Cava Sari a Terzigno che, entro fine 2011, sarà del tutto satura. Al di là di cifre ed obiettivi fissati dalla Regione, c’è da registrare a Pompei (nonostante un certo miglioramento della situazione ambientale, dovuto ai preparativi per la manifestazione religiosa di recita della Supplica e della “Festa della Città”) ancora un certo numero di cumuli di rifiuti nelle periferie, senza parlare di tanti territori agricoli che sono in perenne stato di completo abbandono, perché i residenti continuano nelle vecchie abitudini come il lancio di lattine, bottiglie di plastica, buste e recipienti vuoti, insieme ad altra sporcizia. Nonostante sia stato creato un apposito ufficio ambiente, c’è da registrare, a tutt’oggi, la mancanza di senso civico da parte di molti cittadini residenti. Per questo motivo, a parte le minacce dei manifesti, sarebbe urgente passare dalle minacce ai fatti con azioni dimostrative nei confronti di tanti irresponsabili (residenti o meno) che si ostinano a non intendere il senso civico di certi divieti. E’ necessario impartire opportune disposizioni ai vigili urbani al fine di implementare i controlli, specie nelle aree di periferia. MARIO CARDONE