A cura della Redazione
"Vanno bene le assicurazioni del Commissario europeo ma ora è tempo di alzare il tiro della vigilanza sulla gestione dei fondi destinati al ripristino della sicurezza degli scavi di Pompei". Questa è la considerazione che accomuna le organizzazioni sindacali dopo la conferenza stampa di Roma in cui è stato ufficializzato il finanziamento aggiuntivo di 105 milioni di euro da parte della Comunità Europea. “Sulla base delle dichiarazioni del Commissario europeo, è necessario che tutti si rimbocchino le maniche perché, come assicura Johannes Hahn, la Commissione vigilerà attentamente sull’uso delle risorse”. La frase riportata fa parte di uno dei tanti comunicati della Uil di questi ultimi giorni. Nella nota, la segreteria nazionale fa sapere d’essere d’accordo con il sottosegretario ai Beni culturali, Riccardo Villari, sul pericolo d’infiltrazioni della camorra. Richiesta ribadita in continuazione da tutti i sindacati ma anche da settori consistenti della società civile, che chiedono inoltre di separare al più presto la gestione archeologica di Napoli da quella di Pompei. Sulla stessa sponda, la Cgil fa notare che negli scavi di Pompei il maggiore interesse dimostrato da qualche anno è quello di mettere le mani sull’amministrazione dei fondi, col rischio di una deriva clientelare nella gestione dei lavori e degli incarichi, delegittimando ed umiliando, prima con i Commissari, ora con Invitalia, le professionalità del Mibac impegnate su quel versante. Per la Cgil appare quanto meno sospetto l’affidamento a Invitalia, società che secondo il sindacato non ha competenze specifiche nel campo della conservazione dei siti archeologici, di un incarico non meglio definito, con una spesa previsionale di ben 6 milioni di euro. In conclusione, la Funzione Pubblica della Cgil della Soprintendenza archeologica di Pompei raccomanda, nel suo documento, una politica gestionale di assoluta trasparenza nella gestione dei fondi. Gestire in una casa di vetro, come si diceva una volta, ovvero con la massima trasparenza. Inoltre, si chiede di valorizzare le professionalità del Ministero (dove sono presenti anche eccellenze) e procedere a nuove assunzioni (magari con concorsi regionali) di giovani in settori specialistici necessari (falegnami, restauratori, stuccatori ecc.) per riprendere la manutenzione ordinaria trascurata da troppo tempo. MARIO CARDONE