A cura della Redazione
“Abbiamo firmato oggi il protocollo d’intesa riguardante la cantieristica stabiese. Si tratta di un passo concreto di eccezionale importanza, idoneo a tracciare con l’impegno di tutti i sottoscrittori un percorso reale per la difesa e il rilancio del comparto e dell’occupazione a Castellammare. Erano anni che si parlava, spesso a sproposito, di questo protocollo d’intesa e sono orgoglioso di poter dire che, sotto il mio sindacato e con il decisivo concorso del Governo nazionale, in particolare del ministro Romani e del sottosegretario Cesario, del Presidente Caldoro e del Presidente Cesaro, si è riusciti a trasfondere i proclami in fatti concreti. Ritengo la difesa del cantiere, dei suoi lavoratori e di quelli dell’indotto il mio obiettivo prioritario. Ciò che differenzia questo protocollo da quelli annunciati negli anni passati è, oltre alla sua concretezza, anche il fatto che le disponibilità finanziarie per procedere alla sua attuazione sono reali, sia per quanto riguarda le attività strutturali che verranno individuate sia per quanto riguarda la tutela dei lavoratori in questa delicata fase congiunturale”. Lo ha detto il sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Bobbio, al termine dell’incontro presso il ministero dello Sviluppo economico, tenutosi questa mattina a Roma, per la firma del protocollo d’intesa sulla cantieristica stabiese. “Il successo ottenuto oggi è anche merito della mia maggioranza, alla quale devo tributare un sentito ringraziamento. È giusto e doveroso che la città e i lavoratori, ivi compresi quelli di Stabia porto e dell’Avis, per i quali in queste ore sono stati individuati atti concreti per la difesa del lavoro, sappiano che chi oggi all’interno dell’opposizione sta, com’è suo costume, in queste ore, biecamente lavorando per mandare allo sfascio questa grande esperienza amministrativa, non lo fa contro di me, ma lo sta facendo contro gli interessi della città che, per la prima volta da anni, sta vedendo concretizzarsi soluzioni vere ai suoi annosi problemi. La maggioranza c’è, va avanti nell’interesse della città e degli stabiesi. Ai tanti lavoratori in difficoltà non mi resta allora che dire: ‘Coraggio ragazzi, teniamo duro e stiamo uniti. Stiamo raggiungendo i primi obiettivi, continuiamo a farlo insieme. Freghiamocene di chi se ne frega di noi e della città’. Sarà mia cura attivare, comunque, fin da subito, i meccanismi di controllo per l’attuazione del protocollo previsti dal testo al fine primario di ottenere, per quanto riguarda lo studio di fattibilità del bacino di costruzione, una tempistica serrata e stringente, nonché per la parte relativa alla tutela dei lavoratori dell’indotto”, ha aggiunto Bobbio. Quello firmato quest’oggi a Roma è un accordo finalizzato a impostare un “percorso che, muovendo dallo studio delle possibilità di potenziamento infrastrutturale e di sviluppo produttivo del sito industriale di Fincantieri di Castellamare di Stabia, individui le misure volte ad attuare interventi di riqualificazione economica, infrastrutturale e produttiva della area, favorendo anche le imprese dell’indotto”. In particolare, nel documento si sottolinea che Fincantieri, “ribadendo l’interesse per il sito produttivo stabiese, si assume i seguenti impegni: garantire la continuità produttiva del sito in forza delle attività attualmente in corso per la realizzazione di due pattugliatori commissionati dalla Guardia Costiera, ferma restando la disponibilità ad aumentare i carichi di lavoro qualora acquisisca altre commesse, anche a carattere innovativo, compatibili con la vocazione produttiva dell’area; effettuare interventi per l’ammodernamento dello scalo; e finanziare e commissionare al Rina un apposito studio di fattibilità per il bacino di costruzione, al fine di colmare il deficit strutturale che emerge in relazione alle esigenze di rilancio del sito”. “Gli enti preposti si impegnano, altresì, a favorire il reimpiego delle risorse lavorative dell’apparato produttivo esistente ed in particolare dei lavoratori dell’indotto, prevedendo anche percorsi di qualificazione e riqualificazione degli stessi, fermi restando percorsi di sostegno al reddito”.