A cura della Redazione
La giunta comunale di Boscoreale ha approvato a novembre il piano di dimensionamento della platea scolastica. Dall´anno scolastico 2012/2013 saranno costituiti tre Istituti Comprensivi che, di fatto, andranno ad accorpare la scuola dell´infanzia, primaria e secondaria di primo grado. Il I Istituto Comprensivo sarà costituito dall´attuale I Circolo didattico più una sezione a ciclo completo (1, 2 e 3 classi) della scuola secondaria "F. Dati". Il II Istituto Comprensivo sarà formato dal II Circolo Didattico e dalla scuola secondaria di primo grado "F. Dati" (esclusa la sezione a ciclo completo accorpata al I Circolo Didattico). Infine, il III Istituto Comprensivo nascerà dalla fusione tra il III Circolo Didattico "Gianni Rodari" e l´attuale Istituto "Mons. G. Castaldi". Sulla scelta operata dalla giunta guidata dal sindaco Gennaro Langella (foto), piovono le critiche dell´opposizione in Consiglio comunale. Pd, IdV e UdC hanno infatti presentato, nella seduta del 12 dicembre scorso, una mozione al riguardo. "Le nostre proposte - si legge in un comunicato congiunto - nei fatti sono state respinte in quanto la maggioranza faceva mancare al momento del voto il numero legale. Saremo pertanto costretti a portare le nostre posizioni all´attenzione degli Uffici Provinciali e Regionali competentii, nonchè a ripresentare in Consiglio comunale la nostra mozione". Sostanzialmente, i partiti di minoranza criticano il primo cittadino su come è stata gestita ed affrontata la materia. "Crediamo fermamente che a Boscoreale, in questi anni, la realtà scolastica, con dirigenti e docenti d´avanguardia, abbia fatto da vera e propria barriera al degrado sociale e culturale - scrivono i consiglieri Giovanni Ambrosio, Giuseppe Balzano, Lugi Buffone, Raffaele De Falco, Luca Giordano, Mario Farina e Francesco Paolo Oreste -. Pertanto non possiamo perdere a cuor leggero una autonomia scolastica come proposta dall´Amministrazione Langella. Boscoreale - proseguono i consiglieri merita le 4 Autonomie (tre circoli più la scuola "Dati"). Lamentiamo nei fatti il mancato coinvolgimento nella decisione dell´Amministrazione dei diversi soggetti sociali e politici interessati, nonché la fretta con cui si è agito, in quanto si potevano valutare posizioni diverse in linea con le preoccupazioni della Conferenza delle Regioni". IL TESTO INTEGRALE DELLA MOZIONE PRESENTATA DA IDV, PD E UDC Premesso che -Il raggiungimento delle dimensioni ottimali delle istituzioni scolastiche ha la finalità di garantire l´efficace esercizio dell´autonomia prevista dall´articolo 21 della legge 15 marzo 1997, n. 59, dì dare stabilità nel tempo alle stesse istituzioni e di offrire alle comunità locali una pluralità dì scelte, articolate sul territorio, che agevolino l´esercizio del diritto all´istruzione. -Il dimensionamento è altresì finalizzato al conseguimento degli obiettivi didattico-pedagogici programmati, mediante l´inserimento dei giovani in una comunità educativa culturalmente adeguata e idonea a stimolarne le capacita di apprendimento e di socializzazione. -Il raggiungimento delle dimensioni stabilite a norma del comma 1 ha l´ulteriore finalità di assicurare alle istituzioni scolastiche la necessaria capacità di confronto, interazione e negoziazione con gli enti locali,ma soprattutto con le istituzioni, le organizzazioni sociali e le associazioni operanti nell´ambito territoriale di pertinenza, cosa che l’amministrazione ha disatteso. I Consiglieri di minoranza del Comune di Boscoreale hanno stigmatizzato il fatto che su decisioni che investono le competenze di soggetti diversi siano mancate ancora una volta la capacità e la volontà di procedere attraverso scelte condivise senza coinvolgere tutte le parti politiche e sociali del nostro paese. C’è da chiedersi fino a quando la condivisione delle scelte, in materia di politiche scolastiche , sia condannata a rimanere tutt’al più sulla carta come un mero auspicio. Relativamente alla nuova riorganizzazione della rete scolastica secondo quando stabilito nella legge 111/2011 si tiene a ribadire quanto segue, fermo restando l’ impegno a raggiungere l’ obiettivo prefissato entro l‘a.s. 2014-2015 così come recentemente richiesto anche dalla Conferenza delle Regioni: - che il dimensionamento deve riguardare solo quelle situazioni che si trovano al di fuori dei parametri 500/900 come cita l’ art. 2 del dpr n. 233/1998 anche per evitare che possano esistere, per ordinamento e non per emergenza scuole con dimensioni tali che giustifichino il ricorso alle reggenze - che la costituzione di Istituti Comprensivi cosi come è scritta nella Legge (almeno 1000 alunni per l´autonomia dei comprensivi) è assolutamente astratta e non tiene conto della complessità sociale del territorio oltre che deve intendersi come media regionale . Cosa invece molto importante considerati i gradi di scuola di cui si parla e le fasce di età degli alunni interessati. Inoltre prefigura la costituzione di Istituti "mostri" la cui gestibilità è di dubbia efficacia. L´Istituto comprensivo nasce e si basa su un´idea di progetto didattico che fa della continuità tra il primo e il secondo ciclo un punto qualificante dell´intera struttura formativa e non può essere contraddetto da una concreta ingestibilità sul piano organizzativo che punta invece ad una moltitudine di plessi, piuttosto che ad una istituzione organicamente inserita nel territorio - che il parametro 500/900 alunni è, a nostro parere, ottimale per ottenere un servizio scolastico che raggiunga risultati pedagogici e didattici di qualità Alla luce di quanto sopra esposto i sottoscritti Consiglieri Comunali chiedono: 1. revoca della delibera di Giunta Comunale n° 105 del 17/11/2011 riguardante il “Piano di dimensionamento degli Istituti Scolastici del territorio”; 2. che l’Ene Locale non proceda a tale dimensionamento e apra invece una discussione sul proprio territorio con tutte le rappresentanze politiche e sociali; 3. che si avvii una larga discussione fra il personale e i soggetti interessati; 4. la sospensione di un anno nell´applicazione dei questa norma così che si possa ridiscutere immediatamente la fissazione di nuovi parametri, sulla base di criteri numerici (n. alunni),ambientali, tenendo conto anche dei diversi ordini di scuola. Essendo stati esitati degli atti, che si ritiene siano non coerenti con le normative nazionali e regionali, che se confermati avrebbero gravi ricadute sulla qualità dell´offerta formativa territoriale e sui livelli occupazionali del personale scolastico.