A cura della Redazione
La protesta formale dell’Ascom di Pompei nei confronti dell’Amministrazione comunale, perché l’Ufficio Tecnico si sarebbe rifiutato di fornire notizie riguardanti il progetto per piazza Immacolata, ha aperto la controversia sui parcheggi auto riservati al quartiere, mentre è ritornata prepotentemente la problematica che da anni contraddistingue l’esecutivo di Palazzo De Fusco targato D’Alessio: reperire uno spazio a disposizione della vita sociale. Per quanto attiene la trasparenza sugli atti pubblici, la dirigenza comunale ha argomentato che non vi sono progetti nascosti, per il semplice motivo che non ne sono stati formulati. Una risposta secca che non è servita a tranquillizzare i commercianti di via Roma, non intenzionati a rinunciare alla sosta auto di potenziali clienti in una piazza che fa anche da rotatoria di svincolo per i mezzi turistici di visitatori che accedono dall’ingresso di Piazza Anfiteatro degli scavi archeologici. In ogni caso, se il Comune non ha ancora un progetto per la “piazza della Madonnina”, non si spiega la novità di arredarla con preziosi pilastri di marmo. Evidentemente se un progetto non è stato ancora formulato ufficialmente, esso è presente nelle intenzioni del primo cittadino di Pompei, che da quando si è insediato a Palazzo De Fusco non ha avuto ancora la soddisfazione di veder realizzata una piazza completamente a disposizione per gli eventi della città. Ripercorrendo gli otto anni del mandato del sindaco D’Alessio, si parte dagli aspri scontri con il soprintendente archeologo Guzzo, che non è stato mai disponibile ad aprire Porta Marina alle esigenze della città. Il sindaco, che intendeva trasformare quello spazio demaniale in un palco estivo per l’ascolto della musica, è stato costretto a fare marcia in dietro. A questo punto restava disponibile solo la piazza del Santuario. Montare un palcoscenico in un angolo della piazza o una tendostruttura (come nelle recenti feste natalizie) senza invadere il suo prospetto è parso a molti un espediente accettabile. Nessuno aveva fatto i conti con l’intransigenza dell’Arcivescovo, mons. Carlo Liberati, sempre ostile a qualsiasi nuova iniziativa che riguarda la popolazione. Ultima risorsa residua è piazza Immacolata, pur nel suo parziale degrado dovuto ad edifici fatiscenti come l’Istituto Sacro Cuore. Ancora un progetto non è decollato per questo ultimo spazio disponibile, ma già è arrivato il dissenso Ascom a rendere problematica la scelta. MARIO CARDONE