A cura della Redazione
Pubblichiamo la lettera aperta di Tonino Scala, responsabile Enti locali SEL e cittadino stabiese, al sindaco di Castellammare Lugi Bobbio. Egregio sindaco, perché continua a far finta di non capire. Le parlo non da politico, ma da cittadino. Quando lei dichiara che il sottoscritto ha affermato che “finendo con il negare l’esistenza della camorra a Castellammare, dicendo per esempio che al posto di un unico clan ne esistono solo di più piccoli, e posto che camorra non sono solo gli omicidi o lo spaccio di droga, ma anche molti diffusi comportamenti di valenza simbolica”, lo sa, vero, che dice il falso? Lo sa, vero, che non ho mai negato l’esistenza della camorra? Lo sa, vero, che queste parole riportate nel suo comunicato il sottoscritto non le ha mai affermate? Lo sa, vero, che è frutto della sua fantasia? Non so se lei è in mala fede o non ha ancora imparato a leggere. Le chiedo umilmente di fare l’analisi logica, grammaticale e del periodo delle cose che ho scritto. È un uomo dotto e non le mancherà di poter comprendere le mie parole. Nessuno nega l’esistenza della camorra, sarebbe una cosa bellissima e non per me, bensì per tutti i cittadini. Nella mia città la camorra c’è e si fa anche sentire! Non faccia la vittima, le assicuro, nessuno le vuole “dare addosso” come dice nel comunicato. La città è presa da altri problemi se ne frega di quello che dice un tal Tonino Scala o l’esimio sindaco Luigi Bobbio. Sa bene che ai cittadini per dirlo in vernacolo: ”Bolle la fronte”. Sa bene che la questione del Santo e dei portatori c’entra ben poco con la criminalità organizzata. Sa anche bene che la fermata è per la Madonna di Porto Salvo, il boss e la camorra non c’entrano. Semplicemente questo, sindaco. Che ben vengano tutti i controlli! Lei è un uomo troppo intelligente per far finta di non capire! Sa bene che i suoi metodi sono quelli dell’attacco senza se e senza ma per coprire alcune, diciamo così, ”incongruenze nel suo operato”. Comprendo, Castellammare è una città difficile, alcune volte prova ad utilizzare l’arma della distrazione di massa per spostare il tiro. Ma non le sembra un po’ troppo? E una volta il dito medio, una volta la minigonna, una volta gli immigrati, ora pure San Catello? Capisco anche che queste sue uscite mediatiche non parlano alla città ma a chi è fuori dalle mura del nostro difficile territorio. Però le assicuro agli stabiesi fanno molto male! Possibile, guardi la coincidenza, che nel giorno in cui i giornali parlano delle certificazioni antimafia per le ditte per lo smaltimento dei rifiuti, lei risponda con i certificati per i portatori di San Catello? Le confesso che non credo nella sua onestà intellettuale sulla vicenda. La camorra c’è e si vede a Castellammare, ma come le ho già detto in altre circostanze, non tutti gli stabiesi sono camorristi. Lei sta offendendo tutti. Possibile che chi protesta per il lavoro sia camorrista, chi protesta per i siti di stoccaggio sia camorrista, chi porta la statua del Santo sia camorrista, etc etc.? Possibile che non c’è modo di chiederle i certificati antimafia di una ditta che lei subito sposta il tiro e chiede i documenti ad un terzo? Risponda e plachi la polemica. La politica è anche questo, non crede? Caro sindaco, non condivido, penso che la città e i cittadini non meritino di essere tutti indistintamente considerati uomini e donne di camorra. La mia, lo so, è una città di camorra, ma la stragrande maggioranza dei suoi cittadini è fatta di persone per bene! Riporti un clima di serenità, non dico politica, le chiederei troppo. Le chiedo, torno a ripetere, da cittadino qualunque, di riportare la città ad un clima di convivenza civile. Faccia il sindaco, non trovi sempre lo scoop camorristico dietro ogni cosa anche quando la camorra non c’è. Un uomo delle istituzioni come lei non può gridare sempre “al lupo al lupo”. Altrimenti, ad un certo punto, nessuno ci crede più! E quando la città non crede più nelle istituzioni, le assicuro, è una sconfitta per tutti. Questo, sindaco, le dovevo e le assicuro che la mia coscienza è a posto. Tonino Scala responsabile Enti locali Sinistra Ecologia Libertà