A cura della Redazione
“Si è giunti alla nomina del commissario liquidatore della Tess sulla base di un percorso purtroppo chiaro in ordine alle cui odierne conseguenze la priorità è palese ed ineludibile, almeno per quelle che sono le mie richieste: provvedere al pagamento delle retribuzioni dei dipendenti, assicurare loro continuità lavorativa e non privare l’area di crisi torrese-stabiese del suo soggetto attuatore. A verbale dell’odierna assemblea (del 30 gennaio, ndr) ho dettato esattamente questa posizione in quanto rappresentante del Comune di Castellammare nonché responsabile unico del contratto d’area. Una premessa è necessaria: siamo arrivati a questo a causa di una gestione della società, negli ultimi anni, che si è rivelata, per usare un eufemismo, assai criticabile al punto da fare ereditare alla giunta Caldoro e al nuovo responsabile unico del contratto d’area una società gravata da un appesantimento finanziario talmente grave da essere ormai irrimediabile e irrecuperabile. Altra premessa non può non riguardare la circostanza che la Tess era soggetto attuatore del contratto d’area non più finanziato. Date queste due premesse, ho tenuto però ad evidenziare anche a verbale la mia posizione, una posizione di profondo rammarico per una decisione che per quanto necessitata impone, per non trasformarsi in una irrimediabile sconfitta politica, una reazione immediata da parte della Regione, delle Amministrazioni comunali e delle parti sociali fondata su decisioni rapide”. Lo ha detto il sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Bobbio (foto). “Se è vero come è vero, infatti, che il contratto d’area non è più finanziato, essendo tutte le risorse concentrate sul contratto di sviluppo, è altresì vero che occorre procedere alla conclusione dei lavori incompiuti, primo tra tutti e senza alcun ritardo ulteriore (ritardi che sono stati dovuti alle lunghissime incertezze sulla sorte della Tess) il completamento delle opere a terra di Marina di Stabia. Allo stesso modo, bisogna agire rapidamente per fare sì che anche l’intesa politico-istituzionale e sindacale raggiunta di recente sull’esistenza e sulla centralità dell’area di crisi torrese-stabiese non si trovi inopinatamente svuotata di contenuto con l’estinzione della Tess che ne sarebbe stato il naturale soggetto attuatore, magari previ aggiustamenti di tipo statutario”, ha aggiunto Bobbio. “Il mio voto in assemblea, essendosi palesata l’intenzione della Regione di votare per la messa in liquidazione della società e non potendo un singolo Comune assumersi in tutto o in parte l’onere di una ricapitalizzazione, ma non condividendo per tutte le ragioni appena dette la scelta anche in termini politici della messa in liquidazione, è stato di astensione. Adesso occorre far presto. Diversamente, sarei costretto a trarne le inevitabili conseguenze politiche innanzitutto in quanto responsabile unico del contratto d’area. Occorre, dunque, attivare da domani le necessarie sinergie operative coinvolgendo la Regione, la Provincia e i Comuni interessati per far sì che si attivi, immediatamente, un percorso che porti all’individuazione di un soggetto attuatore che non solo possa fungere da immediato attrattore e stabilizzatore delle risorse umane della Tess, ma possa consentire di dare corpo e contenuto a quel che resta del contratto d’area e alle necessità di rilancio dell’area di crisi torrese-stabiese. Chiarisco, fin d’ora, che per quanto mi riguarda, tuttavia, una tale prospettiva, riguardando il territorio torrese-stabiese, non potrà vederlo oggetto in nessuna forma di «colonizzazione», ma dovrà dare luogo a forme partecipative e partecipate di sinergia”, ha concluso Bobbio. COMUNICATO