A cura della Redazione
Le prime categorie sociali a trovarsi in grossa difficoltà durante queste due settimane di gelo e pioggia intensa, a Pompei sono state gli anziani e i disabili. Riguardo al ritiro di medicinali e generi alimentari, il servizio di protezione civile comunale (che ha l’appoggio di numerosi volontari) non si è mai tirato indietro, quando ne è stato richiesto l’intervento, specie nella consegna dei medicinali urgenti. Ma la buona volontà non basta a combattere, però, l’abbandono delle persone povere e sole, che non sono poche a Pompei. Soprattutto a causa della forma stellare che contraddistingue la pianta urbana della città, che ha numerose periferie tutte con ataviche difficoltà di collegamento con il centro cittadino, luogo di concentrazione di tutti i servizi pubblici e privati. Solo cinque unità operano regolarmente sul territorio urbano. Peraltro non è assicurata la consegna dei medicinali nelle ore notturne. L’insieme di queste circostanze rende difficile l’esistenza alle famiglie più disagiate: quelle che hanno i reali problemi di approvvigionamento di medicine, perché molto spesso i loro componenti non hanno la possibilità (o i mezzi) per recarsi al centro con l´auto. Spesse volte, la distanza per una farmacia è elevata, inoltre contribuisce al disagio di anziani e disabili il dissesto delle strade (molte nascondono grossi pericoli) e praticamente la totale mancanza di mezzi pubblici. L’assistenza sociale domiciliare è stata recentemente tagliata, mentre ci sono persone che non possono uscire di casa neanche per fare la spesa. E’ sempre più urgente creare una rete di solidarietà permanente, ma servono i buoni esempi. Le risorse in termini umani non mancano, considerate le numerose associazioni di volontariato che operano a Pompei. Un ruolo di pronto intervento lo mantengono le parrocchie che però, come è giusto che sia, riservano ai parrocchiani la loro assistenza mentre restano fuori dai circuiti informativi (relativamente all’assistenza) le persone che hanno pochi contatti con i sacerdoti. MARIO CARDONE