A cura della Redazione
Scoperti numerosi pannelli d’amianto in via Ripuaria. Si trovano lungo il versante che va da Pompei a Scafati. I vigili urbani ne hanno fatto regolarmente denuncia telefonica alla polizia provinciale ambientale che ha la sua sede a Civita Giuliana. A questo punto si dovrebbe passare alla verifica Arpac per stabilire se si tratta di materiale dannoso, o meno, alla salute. Vale a dire si deve appurare se l’amianto si trova in stato di deterioramento per cui quei pannelli esposti al sole ed alle intemperie rilasciano polveri sottili che (è stato dimostrato) possono provocare tumori ai polmoni e ad altri organi vitali. Il fatto, poi, che i pannelli di eternit, visibili ad occhio nudo quando si attraversa in automobile la via Ripuaria, sono riposti ai margini o all’interno di campi, che spesso sono coltivati con ortaggi, verdure o altri prodotti agricoli, ne aumenta lo stato di pericolosità. I numerosi pannelli presenti su quel territorio sono sparsi per le campagne di Pompei dell’area sud. Probabilmente furono utilizzati come materiale edile molto tempo fa, quando non si aveva ancora conoscenza della pericolosità di quel materiale. Ora quei pannelli “ondulati” sono rimasti nelle campagne. Nessuno si è curato di rimuoverli nonostante il tam tam degli organi d’informazione sulla loro pericolosità. I pannelli di eternit si trovano facilmente sui lati dei campi per fare da barriere protettive. Sono presenti anche all’interno delle campagne. Utilizzati come materiale da costruzione nelle varie capannine che fungono da punti di riposo o per coprire altre costruzioni precarie o per nascondere rifugi per animali, costruiti abusivamente. La presenza di amianto va ad aumentare la pericolosità ambientale della zona, dovuta a tutta una serie di motivi che vanno dal pericolo di cedimento del manto stradale per il transito di autocarri di grossa cilindrata, all’elevato stato d’inquinamento del fiume Sarno, che produce anche frequenti allagamenti nei periodi delle forti piogge. Tutta una serie di fattori che vedono completamente assenti gli organi preposti alla sicurezza ed alla salute pubblica. Il risultato di questo abbandono generale è l’alto pericolo di malattia, in primis per chi vive in quel territorio, dimenticato da Dio e dagli uomini, ma anche per chi, per i più svariati motivi è costretto a transitare, o peggio, a fermarsi delle ore in quella zona. MARIO CARDONE