A cura della Redazione
Operai ex Aticarta di nuovo senza lavoro, si incatenano alla loro vecchia fabbrica. I partiti politici, segnatamente il Partito Democratico, solidarizzano con loro. Pareva essersi risolto brillantemente il problema della disoccupazione derivante dalla chiusura della fabbrica della carta di Pompei, con l’apertura del Centro Commerciale che ha preso il suo nome. I patti tra gli Enti territoriali a tutti i livelli (Governo, Regione e Comune), insieme ai sindacati Cgil, Cisl e Uil, avevano preteso l’impegno dal gruppo Coopsette, che aveva presentato il miglior progetto per la riconversione dell’area industriale, di assicurare l’assorbimento della mano d’opera rimasta senza lavoro. Così è stato in un primo momento, all’apertura del Centro “La Cartiera”, con l’impegno del sindaco di Pompei, Claudio D’Alessio, e di tutte le forze politiche. Succesivamente, però, il blitz di luglio e agosto di Fergos ed aziende che ne hanno appaltato i servizi, ha di fatto rimesso al punto di partenza quattordici dipendenti. Il risultato è che si dovrà aprire in tutta fretta un tavolo di chiarificazione per capire cosa è successo, e pretendere allo stesso tempo il rispetto non formale degli impegni assunti. Nel frattempo, un dipendente si è incatenato fuori al Centro Commerciale, ricevendo insieme ai compagni di lotta la solidarietà di tutta Pompei. Un comunicato del gruppo parlamentare del Pd di Napoli e Campania, ha espresso preoccupazione per i licenziamenti di quattordici lavoratori ex Aticarta da parte delle imprese di servizio all’interno del nuovo Centro Commerciale “La Cartiera”. «E’ una vicenda che va seguita con serietà e rigore – recita il comunicato stampa del Partito Democratico - in un momento cosi drammatico per la crisi sociale che investe la nostra realtà». «Il Centro Commerciale - ha ribadito il partito di Bersani, che tra l´altro ha le carte in regola per fare pressione su Coopsette - è nato come occasione per il reimpiego dei lavoratori ex Aticarta. E’ paradossale che i primi ad essere colpiti sono parte di essi, con la possibilità di aprire una spirale molto pericolosa per tutti». Il Pd ha chiesto un tavolo permanente di lavoro con le forze sindacali, le aziende e il Comune. E’ esattamente ciò che tutti, ognuno facendo la sua parte, stanno mettendo in campo. MARIO CARDONE