A cura della Redazione
I giovani di Pompei chiedono che le cose riguardanti la gestione della pubblica amministrazione siano fatte per bene. Si registra a tal proposito l’iniziativa di due consiglieri del Forum dei Giovani, Daniele Cirillo e Vincenzo Garofalo che, non ricevendo risposta dagli uffici del Comune (terzo settore) ed assessore (Annunziata) riguardo una serie di rilievi sulla costituzione del Forum ed alla sua operatività, insieme al rispetto delle regole democratiche da parte della stessa amministrazione comunale riguardo al ruolo consultivo e d’informativa previsto dalla legge a favore dei giovani, hanno chiamato in causa il presidente regionale del Forum dei Giovani. Contrariamente al cattivo esempio dato dagli adulti, che troppo spesso si interessano solo alle questioni che assicurano un “guadagno” politico, il giovane Giovanni Grillo (presidente regionale del Forum) non si è fatto pregare due volte. Ha assunto immediatamente un ruolo di mediatore sociale comunicando, a stretto giro di posta, il suo intervento “a livello istituzionale”. In pratica Grillo ha convocato a Napoli per un chiarimento il presidente del Forum dei Giovani di Pompei, Giovanni Maria Starace, anche se non compete certamente a lui spiegare (e/o giustificare) le negligenze dell’amministrazione comunale nei confronti dell’organismo giovanile. Ma che cosa lamentano Cirillo e Garofalo? I due hanno redatto e regolarmente protocollato una lunga lista di lamentele (su presunte inosservanze) che hanno spedito ai responsabili istituzionali di Pompei. Nel documento si attesta che l’Amministrazione comunale di Pompei non avrebbe istituito, per il funzionamento del Forum, un apposito capitolo di bilancio con un congruo stanziamento a favore delle iniziative dei giovani. Inoltre non avrebbe convocato il consiglio comunale sulle politiche giovanili né coinvolto i giovani (riguardo a delibere di loro competenza) richiedendone il parere. Ed ancora, il presidente in carica (Starace) non avrebbe convocato il Forum come stabilisce il suo regolamento né provveduto ad integrarne l’organico con i membri di diritto, come stabilisce lo stesso regolamento. Vedremo ora cosa avrà da rispondere Starace, ma soprattutto quali argomenti assumeranno i responsabili amministrativi (Sorrentino) e politici (Annunziata). In ogni caso rimane in tutti la soddisfazione di vedere che i giovani a Pompei, a ragione o a torto, sanno farsi ascoltare (anche alzando la voce) dalle Istituzioni in tema di diritti civili. Questo è da solo un passo avanti. MARIO CARDONE