A cura della Redazione
Monsignor Carlo Liberati (nella foto), arcivescovo prelato di Pompei, lascerà il suo incarico entro quest´anno, dopo nove anni (si è insediato il 5 novembre del 2003) alla guida della Chiesa di Pompei, del Santuario della Vergine del Rosario e gli annessi Istituti ed Opere di carità create dal Beato Bartolo Longo. Al suo posto dovrebbe essere nominato, secondo fonti bene informate, il delegato per le Rappresentanze Pontificie, Arcivescovo Luciano Suriani. Liberati il prossimo 5 novembre festeggerà i nove anni dalla nomina da parte di Giovanni Paolo II, ospitato nsuccessivamente a Pompei in occasione della Supplica del 19 ottobre 2008. Il giorno dopo (6 novembre) l´Alto Prelato compirà 75 anni. Nel corso della sua prelatura è stato Pastore che si è distinto per le azioni concrete nell’amministrazione dell’enorme patrimonio della Chiesa a Pompei, e per la regia delle numerose iniziative a favore della famiglia, dei bambini, per gli anziani, i disabili e le persone disagiate. Nel corso del suo episcopato, Liberati ha dato slancio ed impulso all’accoglienza dei pellegrini anche con numerosi viaggi all’estero. L’iniziativa di cui va più fiero è, però, il restauro del Santuario. Attualmente sono ancora installate all’interno della grande cattedrale, che campeggia in piazza Bartolo Longo, centro pulsante della Pompei moderna, le impalcature per i lavori di rifacimento integrale degli affreschi e dei mosaici che sono tornati all’antico splendore. Anche le Opere di Carità sono state potenziate: la Casa Famiglia, i Centri Educativi, le Comunità Incontro, il Consultorio Familiare e la Mensa dei Poveri. Nel contempo Liberati ha dovuto far fronte a grosse difficoltà finanziarie della chiesa generate dalle enormi spese di gestione (ha detto che c’è bisogno di 1 milione di euro al mese per mantenere le 200 persone che vivono dell’attività della Chiesa di Pompei). L’enorme patrimonio immobiliare della chiesa pompeiana è molto meno utilizzato di quanto dovrebbe, con numerosi edifici di notevole portata in stato di decadenza. Nei suoi nove anni a Pompei, Liberati ha avuto rapporti conflittuali con l’autorità comunale. Le sue omelie sono state spesso contraddistinte da duri attacchi alla classe politica dirigente, e da denunce di illegalità e malcostume che emergono nella vita locale. Suriani è l’uomo nuovo della Chiesa di Pompei. Il personaggio destinato, secondo voci insistenti, a sostituire Liberati. E’ persona di cultura, che dopogli studi universitari ed il tirocinio presso svariate parrocchie, si è specializzata nella rappresentanza diplomatica. Ha lavorato presso le nunziature apostoliche in Costa d´Avorio, Burkina Faso, Niger, Svizzera e Liechtenstein, ed ha prestato servizio presso la Segreteria di Stato. Il 22 febbraio 2008 Papa Benedetto XVI lo ha elevato alla dignità arcivescovile assegnandogli la sede titolare di Amiterno e lo ha nominato nunzio apostolico in Bolivia. E’ persona che accoppia capacità pastorali a doti di rappresentanza istituzionale. Il Vescovo che ci voleva per Pompei. MARIO CARDONE