A cura della Redazione
Si fermavano durante l´orario di lavoro. Solo che i tempi di «sosta» erano davvero lunghi. Esplode a Castellammare di Stabia lo scandalo che coinvolge 19 lavoratori della Multiservizi, la società che si occupa dell´igiene ambientale nella città delle acque. I dati rivenienti da un´indagine della Procura di Torre Annunziata, e diffusi dall´ufficio stampa del Comune stabiese, sono sconcertanti: oltre 23.500 ore di «sosta» non consentita, di cui 1.358 ore trascorse fuori dal comune di Castellammare. Oltre 21 mila ore di straordinario, «senza una equa ripartizione tra gli operatori», si legge nella nota diffusa dal Comune. Interventi eseguti a «prestazioni», in eccedenza, per un importo totale di oltre 200 mila euro. Consumo di carburante superiore ai 300 mila litri. Tutto questo nell´arco di un solo anno, il 2011. «A rendere la situazione ancora più gravosa, è il fatto che in tale contesto molti di coloro che in modo scellerato si fermavano durante l’orario di lavoro, per effettuare soste non consentite, percepivano anche l’indennizzo alla prestazione di lavoro straordinario - prosegue il comunicato di Palazzo Farnese -. Infatti molti, in modo sistematico, effettuavano lunghe soste per sforare il normale orario di lavoro e proseguire necessariamente in lavoro straordinario, questo senza che coloro che erano incaricati al coordinamento e al controllo del servizio, nonché ad autorizzare lo straordinario, ossia il responsabile operativo, il coordinatore dei capiservizio e i capiservizio, si ponessero alcun problema per l’eccessivo e sistematico ricorso a questo tipo di prestazione, pur in presenza di un numero assolutamente fuori controllo di ore non lavorate».