A cura della Redazione
“Rottamare la vecchia politica di Pompei”. E’ questo lo slogan che l’ex vicesindaco di Pompei, Nando Uliano (nella foto), insieme ad un gruppo di compagni, ha adottato per promuovere il "Comitato Pompei PeRenzi" per le primarie del centrosinistra. Il coordinatore è Gianpaolo Di Paola. Con lui “uomini che hanno lasciato il potere per il bene comune”. La sede del comitato elettorale è via Crapolla II, 60. Un´apposita pagina di Facebook informa sugli orari degli incontri con i cittadini che intendono partecipare alle primarie del prossimo 25 novembre. Nando Uliano si dimise da assessore della giunta D’Alessio annunciando un programma di rinnovamento. La sua intenzione dichiarata è di liberare la città dal retaggio familista e clientelare puntando sulla “rottamazione” di politici e amministratori portatori di idee e programmi superati, sostituendoli con protagonisti delle giovani leve che vogliono il rinnovamento sociale di Pompei. «Noi, parlo della mia generazione, siamo a un bivio. Dobbiamo scegliere se fare i polli di batteria o avere il coraggio di usare un linguaggio diverso». Le parole di Renzi formano il preambolo del comunicato programmatico del comitato elettorale pompeiano che crede sulla sua ledearship. Il Partito Democratico di Pompei, diviso sulla politica locale, è stato, fino a ieri, unito sul sostegno, pressoché unanime, al segretario nazionale Pieluigi Bersani, candidato alla guida del governo nazionale. La costituzione di un comitato elettorale pro Renzi ha sparigliato le carte e riaperto la partita a livello locale. «E’ una proposta di cambiamento che investirà presto la politica cittadina», avvisano Uliano e compagni. Il comitato elettorale per Renzi è costituito da giovani che hanno per obbiettivo una «rivoluzione pacifica» per ridare all’Italia, partendo da Pompei, ruolo e dignità di elevato profilo, riaffermando i valore dei diritti civili. E’ formato da tesserati Pd ma anche da quella parte di Pompei convinta che il cambiamento debba partire dal basso. «La politica nazionale e quella pompeiana hanno bisogno di nuova luce e facce nuove. Deve dare al paese il senso di appartenenza, di identità culturale e di protezione – scrivono Di Paola e Uliano -. Per fare ciò abbiamo solo la via della rottamazione, suggerita da Renzi. Pompei, politicamente parlando, deve svegliarsi, facendo rinascere la coscienza di cittadinanza attiva come unica salvezza al di là di ogni ideologia politica». MARIO CARDONE