A cura della Redazione
La messa a punto di una gestione efficace per la tutela e la valorizzazione dei Beni Archeologici vesuviani (modello che può valere anche per altri siti archeologici). E’ il primo di una serie di convegni svoltosi presso la Direzione degli scavi di Pompei. Al workshop erano presenti per il Mibac il segretario generale Antonia Pasqua Recchia, il direttore generale per le Antichità Luigi Malnati, il direttore regionale per i Beni culturali e paesaggistici Gregorio Angelini, il capo dell’Ufficio legislativo Paolo Carpentieri, il soprintendente archeologo di Pompei Teresa Elena Cinquantaquattro, il direttore generale dell’ICCROM Stefano De Caro. Per l’ Unesco, il vice direttore generale per la Cultura, Francesco Bandarin e numerosi esperti nazionali e internazionali nel campo dell’archeologia, del turismo, del management, della conservazione, della gestione di rischio e delle emergenze, tra i quali Christopher Young, Evangelos Kyriakidis, Laretna Adishakti, Aylin Orbasli. La valorizzazione de sito archeologico di Pompei e degli altri siti vesuviani, ovvero la formulazione di un modello di governance da estendere a qualsiasi tipo di bene culturale, è l’obbiettivo definito nell’accordo sottoscritto lo scorso novembre a Parigi tra il Mibaced UNESCO a seguito della missione (dicembre 2010 – gennaio 2011) condotta da esperti dell’ICOMOS e dell’UNESCO. L’incontro, svoltosi sabato 17 novembre, preceduto da una visita nell’area archeologica di Pompei, ha inteso analizzare attraverso un confronto tra esperti le proposte di un potenziale sistema di gestione innovativo ed efficace, i programmi e gli interventi di manutenzione e restauro in corso a Pompei, Ercolano e Oplontis con fondi e risorse ordinarie, lo stato di avanzamento del Grande Progetto Pompei; oltre a prendere in esame altri modelli di gestione, quale ad esempio l’HCP (Herculaneum Conservation Project) a Ercolano, discutere eventuali linee guida per le sponsorizzazioni private. Il workshop si configura come una delle prime tappe per la stesura, entro il 1 febbraio 2013, di un rapporto sullo stato di conservazione degli scavi di Pompei e sulla realizzazione dei punti previsti nel report ICOMOS/UNESCO, in vista dell’esame del Comitato del patrimonio Mondiale, 37esima sessione nel 2013. MARIO CARDONE