A cura della Redazione
In una recente seduta, la giunta comunale di Pompei, presieduta dal primo cittadino Claudio D’Alessio, ha deliberato il restauro dell’edificio del Comune sito a piazza Schettini. Provvedimento che era nell’aria dal momento che già sono stati restaurati i locali interni dove sono stati ospitati i settori contabile, finanziario, fiscale e quello del personale. Al piano terra del medesimo stabile sono ubicati il comando e gli uffici di Polizia Municipale, mentre ai piani superiori si trovano buona parte degli uffici amministrativi, dal momento che l’attiguo Palazzo De Fusco, a parte il piano destinato a dar posto ad anagrafe e stato civile, sarà riservato a funzioni di rappresentanza per ospitare le numerose delegazioni straniere che arrivano in visita negli scavi di Pompei. Inoltre, vi sono ubicati gli spazi di riunione degli organismi politici comunali (sindaco, giunta, assessorati e presidenza del consiglio). Era necessario deliberare i lavori sul lato ovest dello stabile perché resta l’unico punto di degrado esterno, relativamente ai due edifici pubblici che formano il Municipio di Pompei. Si tratta di uno stabile (quello da restaurare) sito nel centro storico di Pompei con esposizione su piazza Schettino, che è al momento scarsamente frequentata a causa del suo infelice restauro ma che rappresenta per importanza, posizione e grandezza, il maggiore punto di raccolta e di aggregazione sociale a disposizione dell’amministrazione comunale dopo piazza Bartolo Longo che, come sappiamo, è sempre vincolata alle funzioni religiose del Santuario della Vergine del Rosario. L’amministrazione comunale ha dato disposizione al dirigente del VI settore di predisporre il progetto di risanamento e manutenzione straordinaria delle facciate dell’edificio comunale che danno su piazza Schettino. L’Ufficio Tecnico Comunale ha predisposto il progetto di un primo lotto funzionale che prevede opere di messa in sicurezza perché, tra l’altro, è ben visibile che i cornicioni pericolanti dello stabile, nonostante prudentemente spicconati, costituiscono una fonte di pericolo per l’area sottostante molto frequentata. La spesa preventivata è di 55 mila euro che dovrebbe essere finanziata con l’utilizzo di somme residuate su mutui precedentemente utilizzati nella ristrutturazione dello stesso centro storico di Pompei. MARIO CARDONE