A cura della Redazione
Ispettori della Funzione Pubblica stanno visionando da qualche giorno le carte relative al personale del Comune di Pompei. I fascicoli di commessi, impiegati, dirigenti, vigili urbani ed operai sono usciti dall’archivio, consultati e fotocopiati. Sotto monitoraggio le indennità complementari devolute al personale dal 2008 al 2012, per vagliarne la rispondenza, la congruità e l’indirizzo in relazione alle direttive dal vertice ministeriale, che nell’attuale governo Monti fa riferimento tecnico-politico a Patroni Griffi, e che sulla base della spending review ha conferito impulso all’iniziativa con lo scopo di razionalizzare la busta paga dei dipendenti pubblici. Da ora in poi le indennità e gli incentivi dovranno essere corrisposti solo in base a giusta causa. Era così anche in passato ma ora vengono eliminate le eccezioni. In parole povere la spesa di denaro pubblico potrà essere giustificata da obiettivi concordati, qualifiche riconosciute o contributi lavorativi di elevato profilo a cui fanno riferimento rischi e responsabilità. Gli straordinari devono essere pagati solo se effettivamente svolti e non diventare un riconoscimento personalizzato. In poche parole, le ispezioni in corso a Pompei, e negli stessi giorni ed in quelli successivi in altri comuni d’Italia, rientrerebbero, a quanto è dato di sapere, nell’ambito di controlli di routine tendenti ad introdurre una mini rivoluzione che punta a spazzare via, ove esistano, corresponsioni di indennità fasulle. Tempi duri dunque per i dipendenti comunali di ogni ordine e grado che, a parte gli incrementi congelati della scala mobile ed i rinnovi contrattuali dimenticati, devono fare i conti con il pericolo del taglio senza preavviso della busta paga, qualora emerga qualche indennità non dovuta che in futuro non sarà più corrisposta. Sotto osservazione da parte degli ispettori che stanno visionando le carte di Palazzo De Fusco, i fondi accantonati nel bilancio comunale per dipendenti e dirigenti tra i quali figura anche il fondo articolo 208 (quello costituito con parte dei soldi delle multe) che finanzia progetti per i vigili urbani. Una recente contestazione da parte di qualche sindacato interno riguardo al suo utilizzo, potrebbe essere arrivata a Roma (è solo un’ipotesi) ed aver suggerito l’invio di ispettori a Pompei. Eventualità seccamente smentita, a quanto si dice, dalla direzione della Casa Comunale di Pompei, che ha ribadito che si tratta solo di una verifica di routine. Di ispezione della Funzione Pubblica, quindi, si tratterebbe e non della Corte dei Conti anche se, a dire il vero, sono gli eventuali scheletri che si trovano negli armadi e non il nome degli Enti che la promuovono, a fare notizia. Per quanto riguarda Pompei si registra la dichiarazione del dirigente del comparto finanziario, dottor Piscino: “Stiamo fornendo agli ispettori del Ministero della Funzione Pubblica la massima collaborazione, coscienti di aver operato con criteri di correttezza e seguendo gli indirizzi di Governo”. MARIO CARDONE