A cura della Redazione
La proposta del consigliere comunale Maurizio Cipriano di trasformare in parcheggio comunale il campo di calcio “Bellucci”, è partita come una provocazione, per poi diventare una vera e propria proposta amministrativa. Dopo una vasta azione di volantinaggio si parte domenica 21 aprile con la raccolta delle firme in calce al progetto. L’intenzione dichiarata è quella d’indurre il sindaco D’Alessio e la sua giunta ad annullare la gara d’ appalto dei lavori pubblici della sua ristrutturazione. Soluzione alquanto improbabile, perché per dare ascolto al suo ex consigliere di maggioranza, coadiuvato nell’iniziativa da un altro ex (Ferdinando Uliano), la giunta D’Alessio dovrebbe rinunciare al finanziamento in atto. A capo dell’iniziativa per la raccolta firme ci sono l’associazione “Per tutti noi Pompei” e ben quattro sigle di commercianti locali che metteranno a disposizione i loro volontari per il confronto con l’opinione pubblica sulla scelta tra il restyling del campo e la creazione del parcheggio turistico. Ecco i numeri di Cipriano e compagni: 45 posti per bus, disponibili per far approdare sull’area una quota del turismo archeologico organizzato con il risultato che ogni giorno 5 mila turisti si aggiungono ai pompeiani. La loro permanenza, anche se per poche ore, fa aumentare le spese dei servizi perché servono più vigili urbani e più spazzini. Nello stesso temp, aumenta anche il giro d’affari commerciale stimato in almeno 1 milione e mezzo di euro. Il fatto è (da questa considerazione nasce la proposta) che a beneficiarne, relativamente all’affluenza agli scavi, sono solo gli operatori di Villa dei Misteri e dintorni, mentre la proposta avanzata dal comitato per il parcheggio consisterebbe nel far partecipare al business anche i commercianti del centro storico moderno. I soldi introitati a fronte dei ticket di parcheggio dall’Amministrazione comunale finanzierebbero la ristrutturazione di un campo sportivo alternativo a Fossavalle. L’iniziativa di raccogliere la firma dei cittadini, ha diverse anime tra i promotori. C’è tra essi chi intende porre una provocazione per mettere l’accento sulla crisi del commercio e sensibilizzare l’amministrazione comunale. Chi, invece, ci crede davvero e vuole andare fino in fondo con l’iniziativa. Entrambe, però, convergono sulla necessità di cambiare il corso dei flussi turistici a Pompei con la convinzione che la cosa si può fare solo costruendo un grande parcheggio pubblico nell’area orientale della città. Sul fronte opposto c’è chi si chiede che vantaggi ricaveranno da questo progetto gli operai, gli impiegati, gli artigiani, i professionisti, i pensionati, i contadini e la moltitudine delle famiglie delle numerose contrade di Pompei che non “mangiano” con i soldi del business degli Scavi, né tantomeno con i soldi ricavati dagli affari che nascono grazie al turismo religioso prevalentemente del centro storico. MARIO CARDONE