A cura della Redazione
Nel novembre dello scorso anno, Giuseppe Raiola, l’anziano gestore del parcheggio per automobili sito in via Nolana a Pompei, fu aggredito e chiuso all’interno di un garage dal nipote Giuseppe e dal figlio di questi per scopo di rapina. I due, padre e figlio, per iniziativa dei militari della caserma di Pompei, comandata dal maresciallo maggiore Tommaso Canino, furono successivamente arrestati e dovettero rispondere alla giustizia del loro gesto criminale. I due agirono insieme ad un terzo complice, che tuttavia non era stato ancora identificato. Regolarmente processati e condannati, restava da scoprire l’identità delll´altra persona nell’aggressione a scopo di rapina. Il terzo delinquente, fin dalla prima denuncia resa ai carabinieri, era stato menzionato e descritto dall’anziano Giuseppe Raiola, la vittima della rapina da parte di nipote e pronipote. Ora si è chiuso il cerchio della giustizia inchiodando alle sue responsabilità il terzo malfattore, dal momento che il pubblico ministero Conte, del Tribunale di Torre Annunziata, sulla base dei risultati delle indagini portate avanti dal magistrato incaricato De Tommasi, ha notificato al 32enne Giovanni Coppola, già detenuto in attesa di giudizio presso l’istituto penitenziario di Poggioreale, la custodia cautelare in carcere per il nuovo reato. Tutto fa pensare che l’ancor giovane pompeiano Coppola ci rimarrà parecchio tempo, dietro le sbarre del carcere, in quanto soggetto pericoloso dedito alla violenza criminale. Fu arrestato precedentemente (era il 7 marzo del 2012) per aver sparato in aria in un bar di via Aldo Moro (un quartiere residenziale, poco distante dal centro di Pompei). Anche se giovane, il delinquente pompeiano ha contratto parecchi debiti con la giustizia. I risultati delle indagini congiunte di magistratura oplontina ed Arma pompeiana lo inchiodano quale responsabile di un altro misfatto. Si aggiunge, in questo modo, un nuovo anello alla corona dei suoi reati. MARIO CARDONE twitter: @mariocardone2