A cura della Redazione
Due giorni di sciopero dei netturbini di Pompei sono il nuovo segnale di una crisi che, come dicono loro, «viene da lontano». «Altro che lavoratori cinesi, noi siamo schiavi marziani». Titola un volantino di protesta degli operatori ecologici. «Loro litigano ma continuano a mangiare bere - dichiarano -. Tornano a casa felici mentre a noi tocca solo lavorare e vedere negati i nostri diritti», denunciano i lavoratori. E’ la presa di coscienza di una situazione di stallo che mette gli operai della ditta Igiene Urbana tra due mura che al momento sembrano invalicabili. L´azienda ed il Comune di Pompei si rimpallano le responsabilità a vicenda, ed intanto, in questo ping pong, a rimetterci sono i lavoratori ed i cittadini, mentre gli amministratori proseguono impassibili la loro politica dello scaricabarile: gli imprenditori a fare la bella vita e gli amministratori comunali tra eventi, pranzi ufficiali e gemellaggi con città straniere. E’ quanto lamentano gli operatori ecologici che, a questo punto, si sentono presi in giro perché, dopo una lunga vertenza, sono stati pagati gli arretrati ma, nello stesso tempo, è stato mandato indietro lo stipendio. Se non ci fosse da piangere verrebbe da dire che sembra una barzelletta. «E’ la solita storia del cane che si morde la coda». Argomentano i sindacalisti che hanno accompagnato i lavoratori nella loro manifestazione fuori Palazzo De Fusco, per chiedere di essere ricevuti dal sindaco Claudio D´Alessio da cui ottenere assicurazioni sul pagamento dello stipendio arretrato. «I cittadini non pagano la tassa della spazzatura (gli arretrati sono al 50 per cento del totale dovuto). Ne consegue che il Comune non paga il canone del servizio di nettezza urbana e della raccolta dei rifiuti alla ditta Igiene Urbana (secondo la denuncia ammonterebbero a 800 mila euro le competenze arretrate da pagare alla ditta che ha ricevuto l’appalto RSU), che a sua volta non paga gli stipendi agli operai». Ne deriva un disagio per l’utenza a cui s’aggiunge l’allarme ambientale, dal momento che siamo arrivati in primavera inoltrata con la temperature che sfiorano i 30 gradi. Intanto i rifiuti marciscono nei cassonetti dei condomini di Pompei. MARIO CARDONE twitter: @mariocardone2