A cura della Redazione
Il ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, Massimo Bray, e il ministro per la Coesione territoriale, Carlo Trigilia, hanno partecipato, martedì scorso, ad una riunione tecnica presieduta dalla direzione della Soprintendenza archeologica di Napoli e Pompei. L’incontro si è svolto nell’Auditorium degli scavi archeologici ed ha visto protagonisti archeologi, architetti e quadri amministrativi. La riunione è stata ritenuta molto utile dai due ministri. Lo hanno confermato loro stessi in una breve conferenza stampa che si è tenuta all’aperto, verso mezzogiorno, per informare sullo stato di avanzamento delle opere di restauro e di messa in sicurezza del famoso monumento dell’antichità romana (unico esempio di una intera città scavata sotto cenere e lapilli), utili a proteggerlo dagli attacchi degli agenti atmosferici (pioggia, vento, umidità e raggi solari). Trigilia si è detto sicuro che entro la fine dell’anno saranno impegnati 50 milioni di euro, vale a dire la metà del finanziamento erogato dalla Comunità Europea per conferire al sito la piena dignità della tutela Unesco. Bray, da parte sua, ha annunciato che con l’apertura ai visitatori di nuove domus (man mano che saranno restaurate) si troverà il modo di provvedere ad utlizzare nuovo personale. Il ministro ai Beni Culturali non ha dichiarato esplicitamente se si faranno nuove assunzioni o si coprirà il fabbisogno di maggiore vigilanza con la mobilità di personale da altri siti (come per esempio dal Museo Nazionale di Napoli). Altro argomento “caldo” è quello dei tre appalti conferiti ad una medesima ditta con un forte ribasso (oltre il 50 per cento) sulla base d’asta. Bray ha assicurato la massima vigilanza da parte del Prefetto e della commissione interforze (polizia, finanza e carabinieri). Lo stesso ministro non ha risposto ad una precisa domanda che riguardava l’autonomia amministrativa degli scavi di Pompei ed altri siti vesuviani rispetto a Napoli. In pratica, buona parte della mattinata è stata dedicata dai due esponenti del governo Letta all’incontro con i tecnici ed i funzionari della Soprintendenza, per un’illustrazione dettagliata sullo stato d’avanzamento del Grande Progetto Pompei, a cui sono destinati 105 milioni di fondi europei. Successivamente, il ministro Trigilia ha effettuato un sopralluogo sui cantieri finanziati. E’ seguito, poi, un incontro con le istituzioni locali ma non con i sindacati. Nel frattempo, Massimo Bray, tornato a Roma, ha risposto alle domande della Commissione Cultura del Senato. E’ una buona dimostrazione che il governo tiene a Pompei, simbolo della cultura italiana all’estero. Ma da più parti si chiedono misure concrete: nuove assunzioni, apertura al pubblico di siti restaurati, e rimasti chiusi senza alcun motivo plausibile. E, soprattutto, un piano di manutenzione ordinaria. MARIO CARDONE twitter: @mariocardone2