A cura della Redazione
Coniugare al meglio la tutela del patrimonio archeologico vesuviano con la sua valorizzazione. E´ il prossimo banco di prova della dirigenza della Soprintendenza autonoma di Pompei, una volta a regime. Non è facile offrire il meglio di Pompei ai tanti visitatori che affluiscono ordinariamente negli scavi, mentre aumentano le proposte eccezionali (quale la visita notturna) che suscitano sensazioni magiche indimenticabili. Riguardo all’ultima visita organizzata dalla Sanp nel quadro di un’iniziativa che ha proposto, tra i consensi generali e qualche critica, la visita dei trentotto più importanti siti culturali d’Italia, il sindacato a Pompei ha replicato energicamente: «Sono stati spesi tanti soldi per illuminare l’area archeologica di Pompei ma per “Un sabato notte al Museo” non sono stati ammessi più di 160 visitatori - riporta una circolare a firma Cisl e Uil, che è girata in questi giorni per gli uffici di Villa dei Misteri -. Oltretutto i visitatori sono rimasti, durante il giro, fuori dell’area archeologica». Hanno dichiarato i dirigenti sindacali del parco archeologico vesuviano, che non hanno tralasciato l’occasione per accusare la dirigenza della Soprintendenza d’incapacità. Tra i siti ritenuti meritevoli di visita notturna non potevano mancare gli Scavi archeologici di Pompei che, nell’occasione, avrebbero dovuto presentare l’offerta di visite notturne l’ultimo sabato dei mesi che vanno da luglio a settembre. La critica dei sindacati s’incentra sul numero molto basso di visitatori ammessi (160 persone in tutto divise in quattro gruppi di 40 unità ciascuno, dalle ore 20:00 alle ore 23:00, al costo di 5,50 euro) impegnate in una passeggiata che da Porta Marina conduce all’Auditorium e prosegue lungo il Viale delle Ginestre, fino a Porta Stabia. Praticamente una passeggiata collettiva, con guida, esterna al parco dove è possibile ammirare solo da lontano le facciate delle antiche domus site su una collinetta che cade a strapiombo sul Viale delle Ginestre. All´Auditorium, inoltre, è stato possibile vedere una serie di copie di calchi. L’iniziativa non è piaciuta ai sindacati, che hanno argomentato che non vale la pena venire a fare una visita notturna agli Scavi di Pompei restandone all’esterno, mentre i reperti archeologici originali sono stipati nei magazzini (tra i quali anche calchi originali). Reperti che escono per essere esposti nei musei stranieri come il Brithish Museum. Un punto di vista rispettabile. Da parte nostra dobbiamo testimoniare l’entusiasmo di molti visitatori fortunati che hanno partecipato alla passeggiata culturale notturna densa di magia, suscitata anche dal racconto avvincente della tragedia di Pompei, fatta di morte e di resurrezione. Riguardo ai reperti archeologici chiusi a tempo indeterminato nei magazzini, i sindacati hanno ragione. La Soprintendenza ha il dovere di offrirne la fruizione, e per questo motivo è chiamata a cercare tempi, modi e soprattutto spazi protetti al fine di partecipare all’allestimento di musei temporanei sul territorio vesuviano, magari collaborando con altre Istituzioni. MARIO CARDONE TWITTER: @MARIOCARDONE2