A cura della Redazione
I carabinieri di Pozzuoli hanno rintracciato sul litorale di Licola Pier Paolo Marone. L´uomo, residente a Pompei, dopo il riconoscimento, è stato affidato alle cure delle sorella. Si trovava in pieno stato confusionale. Non ha saputo dire che cosa ha fatto e con quali espedienti è vissuto in questi ultimi giorni né come è arrivato sul litorale flegreo. Ora è stato ricoverato presso il centro di salute mentale di Torre del Greco. In questi giorni di assenza dal suo domicilio, che la famiglia sta per abbandonare per trasferirsi in provincia di Reggio Emilia, tutta la popolazione di Pompei si è stretta intorno a Mario Marone, ex dirigente del comune di Pompei ed alla sua famiglia per testimoniare solidarietà ed interessamento alla sorte del ragazzo, una storia che ha destato sentimenti di amicizia e simpatia. A Pompei tutti quelli che lo conoscono gli vogliono bene. In questi giorni la foto di Pier Paolo è stata diffusa in ogni modo e con ogni mezzo disponibile. Secondo la testimonianza di molti, è persona fragile e introversa, amante dell’aria aperta e delle passeggiate in bicicletta con i vecchi amici che coltivano la sua stessa passione sportiva. A trentotto anni, dopo aver perso il posto di lavoro, non è riuscito nell’impresa di ricostruirsi una vita. Ha provato prima come libero professionista ma non è andata bene. Molti della sua generazione hanno registrato il suo stesso fallimento ma lui, probabilmente più sensibile, non ha retto al colpo. Il padre, pensando di operare per il suo bene, ha deciso di vendere la casa di famiglia e trasferirsi con la moglie e Pier Paolo in provincia di Reggio Emilia, dove vive anche un altro figlio e dove c’è una sanità che potrebbe tutelare meglio la salute mentale del ragazzo. L’abbandono delle poche amicizie sincere, unica ancòra di speranza in un mare di delusione, abbia finito con lo sconvolgere la già provata mente di Pier Paolo, portandolo alla fuga come gesto estremo di disagio. Un’ipotesi che la famiglia, che certamente cerca il bene maggiore per il proprio congiunto, non mancherà di esaminare al fine di non farlo sentire dipendente da decisioni che non ha avuto la possibilità di condividere. Soprattutto la famiglia cercherà di capire se Pier Paolo può fare a meno (nel suo stato) del calore di quanti (amici, vicini e parenti)hanno cercato di essergli vicino con una parola di conforto o di incoraggiamento. Insieme alla cittadinanza pompeiana il sindaco Claudio D’alessio ha fatto sapere che plaude (dopo il ritrovamento di Pier Paolo) all’azione delle forze dell´ordine per l´impegno profuso in una triste vicenda, che fortunatamente si è conclusa con il ritrovamento dell´uomo. Non basta ancora. Ora sarà necessario placare la sua malinconia. MARIO CARDONE